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→  giugno 6, 1997


Che si possa rinverdire il mito dello statalismo di successo: questo il pericolo che additavo con la metafora dei nuovi Mattei, riferita ai nuovi manager delle grandi holding pubbliche. Che si tratti di un pericolo reale lo dimostrano proprio gli argomenti addotti per confutarmi.
Per Augusto Ninni e Sergio Vacca’ (I nuovi Mattei e il Governo spettatore, Corriere della Sera del 30 Maggio) “si deve evitare di attribuire alla privatizzazione sicuri, immediati effetti positivi su efficienza e competitività; ” un sensibile miglioramento nell’efficienza non è conseguenza necessaria della privatizzazione” bensì di modifiche di strategia e organizzazione che anche il nuovo management può realizzare.

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Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali
→  maggio 23, 1997


Come mai questa accelerazione improvvisa nelle privatizzazioni, tanto piu’ sorprendente in un processo che sembrava bloccato dall’epoca del Governo Amato, nonostante dichiarazioni di ministri e ammonimenti di governatori?

Il mese scorso Sanpaolo ha annunciato il suo piano di privatizzazione. Nei giorni scorsi l’ha fatto Cariplo. Anche la privatizzazione di BNL-Banco Napoli-INA appare oggi piu’ vicina.

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Pubblicato In: Giornali, Il Messaggero
→  maggio 10, 1997


Il mondo delle grandi aziende si sta animando di importanti iniziative: l’accordo ENI-Enel per dar vita ad un nuovo soggetto nella produzione di energia; la possibile intesa tra Enel e Deutsche Telekom per far nascere un concorrente a Stet nella telefonia fissa; la partecipazione di Stet e Rai alla piattaforma satellitare.
Queste vicende sono state finora analizzate quanto alle loro conseguenze sul processo di liberalizzazione (aumenta o diminuisce la concorrenza?) o su quello di privatizzazione (aumenta o diminuisce la proprieta’ pubblica?).

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  maggio 7, 1997


Caro Direttore,

che in campagna elettorale, specie nel rush finale, si alzino i decibel della polemica, è cosa nota e scontata. Che a Torino la parte meno… desiderabile dell’immigrazione extracomunitaria si concentri, nelle ore diurne e in quelle notturne, in un paio di zone, diventando così straordinariamente visibile, e’ altrettanto noto. Non si nega che anche questo sia un problema. Si puo’ anche convenire che le ragioni di timori e rifiuti non siano state sufficientemente approfondite. Ma da questo a dire che Torino è una città di spaccio e prostituzione, un solo grande mercato di droga e di sesso, suvvia, più che una forzatura sembra una caricatura.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  maggio 1, 1997


Se si lamenta che in Italia poche siano le aziende attive in settori tecnologicamente avanzati e’ anche perche’ la presenza di un’azienda di stato, in settori dove forte e’ la domanda pubblica, ha sottratto spazio all’iniziativa privata

Un anno e mezzo fa, Finmeccanica acquistava, per mille miliardi la Hartmann&Braun. “Agli investitori deve sembrare alquanto contraddittorio da un lato apprendere dal Ministro Clo’ che se l’Iri non vende e riduce l’indebitamento deve portare i libri in Tribunale, dall’altro vedere che un’azienda controllata dallo stesso IRI procede autonomamente ad acquisizioni ed espansioni”: commentai allora (La Stampa del 4.11. 95), guadagnandomi una risentita reazione personale dello stesso Fabiani.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  aprile 27, 1997


Le reazioni al report della Commissione Ue a un anno dal giudizio finale sulla moneta unica sono state di due segni tanto diversi da indicare il fossato che l’attuale Governo ha di fronte a sé. La reazione ufficiale di maggioranza, Governo e Quirinale è stata di insofferenza e di rigetto. Come era avvenuto dopo lo schiaffo spagnolo, dopo le analisi di Confindu­stria, dopo i numerosi segnali che arrivavano dall’Euro­pa. Le reazioni di tutti gli osservatori indipendenti inve­ce — perfino di testate molto “comprensive” nei riguardi della maggioranza — sono state di segno opposto: al centro delle critiche è stata posta l’improprietà di una reazione che, nell’infelice riferimento a contabili e ragio­nieri, finisce per suonare ingenerosa innanzitutto verso chi, al Tesoro, ogni giorno è impegnato in un compito — far quadrare i numeri — che proprio chi ha reagito peggio a Bruxelles gli rende più difficile.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore