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→  gennaio 25, 1998


Al Regio, l’altra sera, non mi sono scandalizzato per le acclamazioni a Majer e per il sostegno a Balmas: i teatri lirici da sempre vivono anche di questi scontri, ben venga se direttori artistici e sovrintendenti eccitano passioni già riservate alle dive; ma non ho partecipato ai cori. Allo stesso modo, ho letto le interviste di Giorgio Balmas e di Elda Tessore; e non pensavo di intervenire nella discussione. Ma c’è un frase del sovrintendente del Regio che apre un delicato problema politico.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  gennaio 14, 1998


Un doppio danno subisce il tossicodipendente: oltre a quello che provoca a se stesso con l’assunzione, c’è quello che noi gli infligiamo, colpendolo col nostro stigma, sospingendolo verso l’emarginazione, facendolo vivere a contatto con le terminazioni di una organizzazione criminale che con le nostre leggi continuiamo ad arricchire.
Questo secondo danno ha conseguenze assai più gravi del primo: chi, sentendo il peso di questa responsabilità, sostiene la legalizzazione di tutte le droghe, lo fa dunque sulla base di ragioni morali non meno forti di quelle dei proibizionisti. E, a differenza dei proibizionisti, può poggiare il proprio argomento su solidi fondamenti empirici ed economici. Efficacemente esposti da Martin Wolf in tre lunghi articoli comparsi quest’estate sul «Financial Times», vengono qui ripresi come contributo al dibattito innescato dalle dichiarazioni di Galli Fonseca.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  gennaio 10, 1998


Non e’ affatto detto che un libro intitolato ” Strong managers, weak owners” inviti ad “accettare la formula manager forti, ossia indipendenti, e padroni deboli, ossia discreti, che li lasciano lavorare”, come scrive Bernardo Valli a conclusione del suo “Viaggio tra gli imprenditori” ( Repubblica del 5 Gennaio): in modo opposto la pensa infatti l’autore del libro, Mark J. Roe.

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→  dicembre 28, 1997


Nei giorni scorsi sui giornali finanziari si poteva leggere l’annuncio che Alitalia ha scelto il suo partner, l’olandese KLM. C’e’ ragione di pensare che questa soluzione, che era quella preferita dai vertici Alitalia, sia la piu’ vantaggiosa per l’azienda. L’altra soluzione, l’alleanza con Air France, era da alcuni caldeggiata in quanto questa e’ una societa’ a maggioranza pubblica, e di cui non e’ prevista a breve la vendita. La scelta KLM ha dunque il vantaggio di accelerare la vendita del residuo 51% che IRI ancora detiene in Alitalia.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  dicembre 12, 1997


Un aspetto importante dell’a­nomalia italiana è caduto: da oggi infatti chiunque vo­glia svolgere attività di collocamen­to, di mediazione tra domanda e of­ferta di lavoro potrà farlo alla luce del sole, e non nella semiclandesti­nità finora consentita dalla tolle­ranza dei giudici. La Corte di Giusti­zia del Lussemburgo, massimo or­gano giurisdizionale dell’Unione Europea, ha decretato che assicura­re il monopolio al collocamento pubblico, in quanto inefficiente, co­stituisce* abuso di posizione domi­nante: e ha condannato l’Italia per violazione della libertà di iniziativa garantita dal trattato di Roma.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  dicembre 7, 1997


Sull’Authority perduta

La decisione del governo di dare a Napoli la sede dell’Autorita’ delle comunicazioni, suscita a Torino comprensibile amarezza; ma, come ha scritto Lorenzo Mondo, piu’ che alzare oltremisura il livello della protesta, o gustarci gozzanianamente il sapore dell’orgoglio offeso, occorre “mobilitare intelligenza e passione” per ricordare al governo e al paese cio’ che Torino puo’ fare.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa