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→  novembre 18, 2001


Rubrica “Porto Franco” sul congresso dei Ds

Ma questi se lo pongono o no il problema di come e a chi prendere i voti che ci mancano? E’ la domanda che ci facevamo ieri dopo aver sentito gli interventi di Giovanni Berlinguer, Fabio Mussi, Pietro Folena, Giovanna Melandri, Cesare Salvi e molti altri del «correntone». Il fastidio per i cosiddetti «dieci anni di esami del sangue», tambureggiante sulle loro bocche, rivela proprio solo la pericolosa tendenza a sfuggire alla realtà amara delle ragioni della durissima sconfitta elettorale e a rifugiarsi nel ruolo minoritario e tradizionalmente «intransigentista» degli interessi della vecchia sinistra di classe?

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  novembre 17, 2001


Rubrica “Porto Franco” sul congresso dei Ds

Non mi aspettavo citazioni poetiche da Fassino: ci ha dato un paio di Roosevelt e nessun Bernstein, e va bene così. La sua cultura non è quella dei cantautori. I documenti congressuali hanno una loro retorica ma Fassino i suoi punti fermi li ha messi. Sulla guerra e sui no-global innanzitutto.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  novembre 17, 2001


Intervista di F. For.

«L’articolo 18 non può più essere un tabù per una sinistra moderna e riformista». Il senatore Franco Debe­nedetti ha ripresentato il suo disegno di legge di riforma della disciplina del licenziamento per giustificato motivo economico. Ma è critico sulla delega chiesta da Berlusconi per alleggerire le rigidità sui licenziamenti. «Condivido il principio — spiega — ma la trovo timida in quello che toglie e avara in quello che dà».

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  novembre 15, 2001


Partita doppia

Il titolo, sparato lunedì 5 novembre in prima pagina su cinque colonne dall’autorevole Financial Times era da far sobbalzare. ” Dubbi su come l’Italia si qualificò per l’entrata nell’Euro”. Operazioni sui derivati, spiegava il catenaccio, forse erano state usate per “occultare la dimensione del deficit”. E subito il pensiero andava a Mario Draghi, il direttore generale del Tesoro che per dieci anni aveva gestito il nostro gigantesco debito pubblico con riconosciuta perizia, confermata da prestigiosi premi i internazionali. E più su a Carlo Azeglio Ciampi, all’epoca titolare del dicastero, che aveva ribattuto colpo su colpo chi non credeva possibile che l’Italia passasse in un anno dal 6,3% al 2,8% di rapporto deficit/PIL. E più su ancora a Prodi, all’epoca presidente del Consiglio. Che ci fossimo sbagliati tutti?

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Pubblicato In: Giornali, Panorama
→  novembre 15, 2001


Al direttore.

Comincia il congresso ds. Altiero Spinelli al giovane Pietro Folena, che lo aveva criticato per avere approvato la rappresaglia contro la Libia ordinata da Reagan nel 1986, così rispose sull’Espresso, ultimo scritto pubblico di Spinelli prima della morte: “Come prima cosa ti consiglio di tener sempre presente che se ti capita di prendere un calcio nel sedere (da Gheddafi o da altri) la tua pri­ma reazione deve essere quella di restituirlo. Dopodiché mettiti pure a un tavolo a ‘far po­litica’ con chi te lo ha dato.

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Pubblicato In: Giornali, Il Foglio
→  novembre 9, 2001


La rigidità del mercato del lavoro, il carico fiscale sul lavoro, la difficoltà a realizzare una significativa mobilità dei lavoratori: i problemi dell’Europa

Per le riforme strutturali che l’Italia attende da anni, siamo ormai a un punto decisivo. Ieri, ufficialmente il Consiglio dei ministri non se n’è occupato. In realtà, tutti sanno che il Governo si trova a una svolta: da una parte definire il contenuto delle deleghe sul fisco, entro il 16 novembre; dall’altra, mantenere in piedi il confronto con le parti sociali senza mostrare il viso dell’arme ai sindacati che, proprio ieri, hanno chiesto un incontro personale a Berlusconi per tentare di evitare nella maggior misura possibile che l’esercizio delle deleghe porti una ferita insanabile alla concertazione come fu definita da Ciampi.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore