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→  novembre 13, 2004

il_riformista
Stato. Costi scandinavi, efficienza sudamericana

Berlusconi non taglierà le aliquote marginali delle imposte, non ridurrà la pressione fiscale. Dobbiamo rallegrarcene? Se guardiamo solo al colpo micidiale che questo scacco porta alla sua credibilità, già a pezzi dopo l’evidente sgretolarsi della sua coalizione, senza dubbio sì. Ma proprio perché rende più probabile la nostra vittoria, il suo scacco va valutato alla luce della situazione che dovremo affrontare quando toccherà a noi guidare il Paese.

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Pubblicato In: Giornali, Il Riformista
→  novembre 12, 2004


Due fratelli: dalla dritta del padre per non sprecare dentifricio ai 35 anni di lavoro insieme, alle carriere separate. Ma sempre dalla stessa parte della «barricata»

Ricordo che eravamo in maniche di camicia, doveva essere fine estate. Estate del 1944, sul balconcino che dava sulla Pilatusstrasse, a Lucerna, dove eravamo scappati nel novembre di un anno prima. Dopo ripetuti tentativi andati a vuoto, toccò ad un soldato della Armee di essere centrato da un tuo sputo. Era uno sputacchietto infantile, ma il milite non gradì. Snidato il cecchino, ebbe fornita sul campo la dimostrazione di come un padre italiano inculca il rispetto per le Forze Armate della Confederazione nei suoi figli. In entrambi i suoi figli.

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Pubblicato In: Giornali, Panorama
→  novembre 10, 2004

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Cosa si cela dietro l’ambigua formula

Per gli “atei devoti”, secondo l’espressione di Nino Andreatta, ribaltata da Giuliano Ferrara, il George W. Bush che ha vinto le elezioni è sia il “born again”, che mobilita il voto dell’America profonda, religiosa e integralista, sia il “commander in chief”, la guida che garantisce al paese sicurezza, e non esita nella lotta contro il terrorismo. La fede del convertito come il fondamento necessario alla fermezza del capo di una nazione in armi.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  novembre 5, 2004


Parlare di «regime» oggi non ha senso

Confesso che non me ne ero accorto: anch’io, insieme a metà degli italiani, sono un “resistente”, nel senso storico e nobile del termine, quello del ’43 – ’45, resistente al regime. A rivelarmelo è Furio Colombo che, sull’Unità del 31 Ottobre, ne trae spunto per un “Elogio degli Italiani”. Dato che viviamo in un regime, è il suo ragionamento, se questo, come indicano le ultime elezioni, prende a vacillare, il merito è dei “cittadini italiani che hanno resistito”. Contro il regime, la resistenza: per ora con la r minuscola, poi si vedrà.

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Pubblicato In: Giornali, Panorama
→  novembre 4, 2004

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Il trionfo del “nemico”

“Se fossi americano”: potrebbe essere il nome del gioco a cui, molti in Italia, moltissimi in Europa, si sono per mesi appassionati. “…voterei per Kerry”: ne era l’ovvia continuazione. Qualcuno, ed erano parlamentari italiani, e non solo per gioco, vi aveva perfino immaginato un seguito: “…e chiederei a Nader di ritirarsi”.

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  novembre 3, 2004

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Proposte. Invece di discettare di centro e sinistra

Nella querelle che oppone Eugenio Scalfari a Giovanni Sartori e Renato Mannheimer, e a cui il Riformista giovedì ha dedicato un editoriale (“Cercando un centro di gravità permanente”), il politologo Sartori illustra la tesi di Anthony Downs secondo cui, in un sistema bipolare, per vincere è fondamentale conquistare gli indecisi di centro; il politico Scalfari usa la tesi di Stanley Greenberg, secondo cui lo è invece ridurre l’astensionismo di sinistra.

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Pubblicato In: Giornali, Il Riformista