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→  febbraio 4, 2005

il_riformista
Caro Piero, Prodi sulla Rai l’ha detta giusta e io aggiungo

Smettiamola di parlare ossessivamente di Berlusconi, occupiamoci di politiche concrete per vincere. La scelta congressuale di Fassino è più che condivisibile. Invece di continuare a spender parole sui mali del berlusconismo, il «solido timone riformista» evocato da Fassino si affermerà quanto più parlerà anche ai non già convinti e ai disillusi. E non si vien meno a questo precetto, parlando di Rai e Tv, un settore che identifica l’interesse concreto rimario di Berlusconi, e su cui al contempo il centrosinistra si è spesso diviso.

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Pubblicato In: Giornali, Il Riformista
→  gennaio 29, 2005

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La concentrazione di tre reti in mano a Rai e tre a Mediaset costituisce una anomalia del nostro sistema televisivo

La concentrazione di tre reti in mano a Rai e tre a Mediaset costituisce una anomalia del nostro sistema televisivo. La quota di risorse pubblicitarie catturata dalla televisione rispetto alla carta stampata è anch’essa una anomalia. Ma il fatto che esistano due anomalie non autorizza a pensare che l’una sia causa dell’altra. Questo è il senso del mio articolo pubblicato sul Sole 24 Ore di domenica scorsa, e che non è piaciuto a Salvatore Bragantini: secondo lui esibirei “l’ottimismo di Pangloss”.

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Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali
→  gennaio 24, 2005

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Quasi in contemporanea con l’annuncio di Palazzo Chigi sono giunti i resoconti della presentazione ufficiale del prototipo del nuovo Airbus A 380. E i relativi commenti: perché non c’eravamo anche noi sul palco?

La mitezza, nel “mite giacobino” di Alessandro Galante Garrone era un ossimoro; nel “bipolarismo mite” di Massimo D’Alema, la proposta di un accordo. Che cos’é nel “colbertismo mite”, il nuovo corso di politica economica annunciato da Silvio Berlusconi? La promozione di un nuovo tipo di national champion? Campione sì, ma non troppo forte – TGV ma non troppo veloci, nucleare ma all’estero-? nazionale sì ma senza fanatismi – vengan pure gli stranieri, purché nell’energia non contino più del 2% e nelle banche meno del 15%?

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Pubblicato In: Giornali, La Stampa
→  gennaio 23, 2005

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C’è una tesi che va per la maggiore: lo strapotere di Mediaset nella pubblicità televisiva è all’origine dello strapotere della televisione nel catturare una quota di pubblicità più alta che in tutti gli altri paesi europei, a danno della carta stampata. Ma è una tesi corretta? Ci sono molte ragioni per pensare che non lo sia, non perché non siano corretti i dati presentati a sostegno della tesi – in Italia Mediaset da sola assorbe circa il 65% della pubblicità televisiva nazionale e la televisione prende il 52,3% delle risorse contro una media europea del 33,6% , e per la carta stampata i numeri sono 40,6% contro il 54,4% – ma perché non sembra corretta la relazione di causalità che viene tracciata tra i due fatti.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  gennaio 14, 2005

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L’unica strada per Torino è quella di creare un’azienda con meno ambizioni

Nella vicenda Fiat Auto, l’attenzione è concentrata a prevedere l’esito della partita che ha per posta l’opzione put. Atteggiamento giustificato per i risparmiatori, data l’influenza che esso ha sui corsi di borsa. Un po’ meno per la politica: l’esito di quella partita è infatti senza significativa influenza sulle conseguenze, economiche e sociali, della crisi Fiat per il Paese.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  gennaio 11, 2005

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Quirinali – Il vero destinatario del messaggio

L’ormai famosa frase sugli “Harry Potter della componente moderata del centrodestra” potrebbe essere presa ad esempio di effetto inintenzionale delle azioni intenzionali. Per causa di quella frase, la maggior parte dei commenti all’intervista di Massimo D’Alema su Repubblica di sabato scorso hanno finito di polarizzarsi sulla polemica con Marco Follini e l’UDC, mentre sono finiti nel cono d’ombra i suoi aspetti più rilevanti: il fatto che l’ha generata e il soggetto che ne è il destinatario.

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Pubblicato In: Giornali, Il Riformista