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→  dicembre 12, 2006

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Non solo difetto di comunicazione

Difetto di comunicazione, dicono Presidente del Consiglio e leader della maggioranza a ogni nuova contestazione. Non gli viene il dubbio che le proteste non siano imputabili a un difetto che ha impedito di percepire il senso positivo di una finanziaria “di risanamento e crescita”, ma al contrario che nascano e si intensifichino man mano che le sue fattezze emergono, ed il suo volto reale alla fine si compone.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  dicembre 9, 2006

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Il caso British Telecom

“Separando la rete British Telecom azzera i debiti” scrive Hugo Dixon su Repubblica di venerdì. Potrebbe farlo, sostiene, perché avrebbe “conferito le sue ultime miglia a una società denominata Openreach”; e potrebbe moltiplicare il proprio valore facendo indebitare Openreach e vendendo le sue azioni “ai fondi di investimenti affamati del settore”. Un errore madornale: perché non si possono vendere titoli di una società che non esiste.

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Pubblicato In: Giornali, La Repubblica
→  dicembre 7, 2006

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da Peccati Capitali

Chi, decidendo di investire danaro in un’azienda, accetterebbe di avere per socio il vecchio proprietario che l’aveva portata al dissesto? Perché un Governo che, dopo averle provate tutte, si decide a passare la mano, dovrebbe mantenere una partecipazione in un’azienda che, sotto la sua gestione, ha chiuso non in perdita solo uno degli ultimi dieci bilanci?

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  novembre 30, 2006

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da Peccati Capitali

Cinque anni fa scoppiò lo scandalo Enron, che spazzò via un’azienda da 100 miliardi di $. Poco dopo fu la volta di Tyco, e di World Com, la maggiore in questa orrida graduatoria. Per ottenere risultati sempre migliori in crescita (e lauti bonus per gli amministratori), avevano messo in atto spericolate operazioni sui derivati, che andarono male. Nascosero i guai col vecchio trucco delle partite zoppe, mettere i debiti a carico di un’apposita società e “dimenticarsi” di consolidarla, e al dunque fallirono. Per non aver fischiato il fallo, anche Arthur Andersen, la più famosa delle società di revisione, finì nel gorgo e cessò di esistere.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  novembre 26, 2006

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“Se una parola può essere grossolanamente adoperata, scriveva Luigi Einaudi, si può dire che [i grandi giornali nati a cavallo tra l’Otto e Novecento] rappresentavano a lungo andare una delle correnti dominanti nel Paese di quella cosa indistinta e inafferrabile, ma tuttavia reale ed esistente, che è l’opinione pubblica.” E tra “i grandi giornali”, insieme a Times, Frankfurter Allgemeine Zeitung, New York Times, Chicago Tribune, metteva il Corriere. La citazione è tratta da “Il baco del Corriere” il nuovo libro di Massimo Mucchetti, appassionato e denso di fatti e di idee.

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→  novembre 25, 2006

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Devo all’ex Ministro Pietro Lunardi l’unica onorificenza ricevuta in 12 anni di onorata militanza nel centrosinistra, la “fascia rossa” dell’Unità tutta dedicata a me. Fu – la data è scolpita nella memoria – il 2 agosto 2001: in un pezzo, per giunta su Panorama, avevo scritto che Lunardi mi sembrava personificasse il conflitto di interessi in sé, il conflitto allo stato puro, la sua platonica idea.

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Pubblicato In: Giornali, Il Riformista