→ maggio 28, 2008
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da Peccati Capitali
Da Gianni Agnelli a John Elkann. Il nipote dell’Avvocato diventa presidente dell’Ifil e segna la fine di un’epoca: quella delle fabbriche e del potere degli industriali.
La fotografia di Gianni Agnelli trentenne sorridente al volante di un’utilitaria mentre i “grandi”, Vittorio Valletta, Leopoldo Pirelli, e Giuseppe Bianchi parlano tra di loro, rappresenta un’epoca: quella in cui la 600 era il sogno di chi aveva la Vespa; e in cui il potere vero era nelle mani di chi gestiva le fabbriche, non di chi tagliava le cedole delle azioni.
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→ maggio 27, 2008
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Battaglie e pregiudizi
C’è poco da fare: la televisione, per la sinistra, resta sempre un nervo scoperto. È bastato che qualcuno etichettasse come “salva Rete4” un emendamento del Governo alla legge che recepisce una direttiva comunitaria, perché scattasse il riflesso automatico di ricorrere alla tattica ostruzionista.
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→ maggio 26, 2008
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Non è lo Stato che deve decidere se la banca guadagna
Caro Direttore,
la frase sulle sofferenze da infliggere a petrolieri e banchieri, pronunciata dal Ministro Tremonti nella trasmissione di Lucia Annunziata, la si può considerare voce dal sen fuggita; ci si può astenere dal darne interpretazioni psicoanalitiche. Ma difenderla come lei fa nel suo articolo di lunedì scorso su Affari e Finanza, perché?
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→ maggio 21, 2008
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da Peccati Capitali
Alla stazione centrale di Milano, in uno dei due giornalai manca sovente il Financial Times. “A noi, mi spiega l’edicolante, ne danno solo due copie. È perché siamo piazzati davanti ai binari dei treni che vanno al Sud, Salerno, Bari: pochissimi lo comperano. All’altra edicola ne danno dieci volte tanto, perché è vicina ai binari che vanno a Venezia, o in Germania,”.
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→ maggio 16, 2008
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Intervista a Franco Debenedetti
Ragionamenti rozzi e tesi paracomuniste che alimentano un clima populistico. Non usa mezzi termini Franco Debenedetti, manager di lungo corso, poi parlamentare dell’Ulivo e ora nei board di Cir, Cofide e Piaggio, nel bocciare la proposta della Uè di sforbiciare gli stipendi d’oro dei dirigenti.
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→ maggio 13, 2008
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Colloquio con Franco Debenedetti
Non di solo Travaglio vive il dibattito intorno al ruolo della televisione pubblica nel nostro Paese. Ciclicamente, all’insediamento di ogni nuovo governo corrisponde la deflagrazione di una nuova guerra di poltrone in seno alla Rai. Inevitabile. O forse no, basterebbe che la Rai non fosse di proprietà dei partiti politici. Tra i sostenitori storici della privatizzazione dell’emittenza pubblica, c’è sicuramente Franco Debenedetti.
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