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→  agosto 19, 2009

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da Peccati Capitali

Era un genio chi coniò l’espressione “gabbie salariali”: ha una tale valenza negativa che da allora è impossibile riproporle. Nessuno, tra l’altro, se lo sogna, almeno com’erano prima della loro abolizione nel 1968, cioè con salari predeterminati dal centro su base regionale. Nel settore privato, la differenziazione territoriale dovrebbe essere il risultato di una contrattazione aziendale, che lega il salario alla produttività. In realtà le cose sono meno semplici: la CGIL non ci sta, i salari d’ingresso sono comunque uguali a quelli del nord, il modello applicato alla realtà delle aziende meridionali produce una crescita dei salari molto appiattita.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  agosto 15, 2009

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Non è necessario che sia un’azienda pubblica a «fornire» una televisione che riguarda tutti i cittadini

Caro Direttore,

“La nozione di Servizio pubblico (SP)” implica “l’idea della tv come bene comune di importanza nazionale, al pari della luce, del gas, dei trasporti”, scrive Aldo Grasso (La Rai ha fatto una scelta di campo, Corriere della Sera del 10 Agosto). Proprio gli esempi che cita dimostrano che non è affatto necessario che un SP, quale certamente è la televisione, sia fornito da un’azienda pubblica, anzi che questa è, in generale, un’eccezione: l’energia elettrica è privatizzata e in concorrenza; nei trasporti, quelli su gomma, che ne costituiscono la parte più rilevante, sono la quintessenza del privato; largamente privati sono i trasporti aerei; e se il gas lo è in misura insoddisfacente, è per ragioni che con il SP hanno ben poco a vedere.

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Pubblicato In: Corriere Della Sera, Giornali
→  luglio 28, 2009

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da Peccati Capitali

Alla sanità USA si rimproverano i 45 milioni di cittadini americani senza copertura sanitaria e il costo, il 15% del PIL, più che doppio di quello “europeo”. Ma è poi proprio così? Di quei 45 milioni, un 10% ha mezzi per provvedere con proprie assicurazioni, moltissimi sono “in transito” tra un impiego e un altro, dato che sono le aziende a fornire l’assicurazione sanitaria ai loro dipendenti.
Quanto al costo, il 60% è spesa privata, per tre quarti assicurazioni e fondi di investimento e per un quarto i cittadini direttamente.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  luglio 18, 2009

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Sovente le metafore coniate dalle scuole di management sono state adottate dalla politica: raramente con profitto. Gli allievi delle varie Mc Kinsey sono ai vertici di grandi imprese e banche italiane, ma per avere successo a capo di strutture politiche o dotate di potere politico sono necessarie conoscenze diverse: perché del tutto diversi sono i meccanismi razionali ed emotivi attraverso i quali si sceglie un dentifricio da quelli con cui si esprime un voto.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  giugno 27, 2009

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Non c’é giornalista di vaglia che non sogni di ripetere quello che fecero Bob Woodward e Carl Bernstein nel caso Watergate, obbligando Richard Nixon a dimettersi. E’ quindi plausibile che veramente a Repubblica per un certo periodo si sia mirato all’obbiettivo grosso, incalzare Berlusconi finché dalle sue imbarazzate e contraddittorie risposte spuntasse il fatto clamoroso che lo obbligasse alle dimissioni.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  giugno 16, 2009

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da Peccati Capitali

Mi domando che cosa ha spinto Pierluigi Bersani ad andare a parlare di patrimoniale al convegno dei Giovani di Confindustria a Santa Margherita. Escluso che fosse una risonanza della moda inaugurata da Gheddafi, appuntarsi sul petto qualcosa di simpatico da esibire al padrone di casa: é assodato che Bersani non aveva una cartella delle imposte attaccata con una spilla da balia al bavero della giacca.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair