→ Iscriviti
→  aprile 21, 2010


da Peccati Capitali

Mancano i soldi per la mensa scolastica dei bambini, e i genitori sdegnosamente rifiutano l’offerta di un industriale di pagarla. I vetri delle aule sono sporchi, e i genitori si danno il turno per lavarli durante i week end. Fotocopie, certificati, carta (perfino quella igienica) bisogna o pagarli o contribuire in natura. Perché stupirsi? La scuola gratuita è la scuola più cara: inevitabile, quando le tasse sovvenzionano l’offerta invece che contribuire a sostenere la domanda. Se il controllo di efficienza e di efficacia è sottratto al consumatore, se gli si leva la possibilità di scegliere, non c’è santo: e più si cerca di supplire con controlli e valutazioni, più il costo aumenta e la qualità degrada.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  aprile 18, 2010


dalla Domenica del Sole 24 Ore

Scelte strategiche

«Parola di Marchionne» di Riccardo Ruggeri analizza le criticità dell’intesa con Chrysler e considera l’emotività delle funzioni aziendali.

Chi trova i libri sui – per non parlare di quelli dei – protagonisti industriali o pettegoli o noiosi, non si lasci ingannare dal titolo: “Parola di Marchionne”, di Riccardo Ruggeri, prefazione di Massimo Mucchetti, non è un libro su un capitano d’azienda, ma la storia di un investimento.
Entrato in Fiat come operaio e uscitone dopo 40 anni membro del comitato direttivo di Fiat Holding, per aver risanato e rilanciato New Holland, azienda leader nelle macchine movimento terra e trattori, Ruggeri vive ora una seconda vita da imprenditore di successo nella moda e nelle assicurazioni. Il 31 Marzo 2009, vede Barack Obama benedire l’accordo Fiat Chrysler dal giardino delle rose alla Casa Bianca, considera che per la prima volta ci sono titoli che hanno come collateral non la parola, ma la faccia del Presidente degli Stati Uniti: e compera azioni Fiat e Exor. Per ogni investitore, il problema nasce il giorno dopo: quando uscire? Ruggeri si mette quindi ad analizzare le criticità del progetto Marchionne.

leggi il resto ›


→  aprile 16, 2010

sole24ore_logo
«Avremo una banca» In onda un film già visto

Nel modello delle Fondazioni le forze politiche hanno sempre avuto la loro rappresentanza: è lecito chiedersi, però, qual è il progetto che sta dietro.

“Le banche del Nord avranno uomini nostri a ogni livello”. Dobbiamo essere grati a Bossi per la rude franchezza. Basta con i si dice, le indiscrezioni, i ballons d’essai che circolavano da mesi. Basta con le cortine fumogene delle attenzioni da prestare, i dialoghi da instaurare, gli sviluppi da favorire. Meglio chi non ha falsi pudori. La stanza dei bottoni è preistoria, parliamo di bottoni. Col proporzionale, tanti voti tanti bottoni.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  aprile 14, 2010

vanityfair_logo_red
da Peccati Capitali

Sulle Ferrari a Melbourne al posto del logo Marlboro campeggiava un anonimo codice a barre. Le sigarette, Lucky Strike, West, Besnon & Hedges, hanno da sempre sponsorizzato la Formula 1: il divieto talebano dell’Unione Europea a pubblicizzare il fumo in tv chiude un’epoca.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  marzo 31, 2010

vanityfair_logo_red
da Peccati Capitali

Sarà capitato anche a voi, che le Poste vi dicano che non c’era nessuno in casa e il pacco non ve l’hanno potuto consegnare. Solo che a me non è giunto neppure il bigliettino giallo, mentre imposte multe e pubblicità mi arrivano con inesorabile puntualità. Solo che a me, sotto Natale, era capitato tre volte. Solo che a me, rintracciato il pacco giacente, ricevuta assicurazione che avrebbero consegnato in 48 ore, quando di ore ne erano passate 72, rispondono che l’avevano rispedito al mittente. Solo che io allora scrivo.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  marzo 28, 2010

sole24ore_logo
Perché Scaglia è ancora in carcere? Perché le due società dovevano sapere? Perché le autorità non hanno indagato? Che cosa ci si aspetta dal commissario?

Sui casi Fastweb e Telecom Italia Sparkle, si addensano gli interrogativi. Questi, più passa il tempo senza che vi sia risposta, più diventano inquietanti. Il meccanismo truffaldino del carosello è chiaro: con la compravendita all’ingrosso di traffico telefonico, a cui non corrispondeva nessun traffico reale, gli importi di IVA corrispondenti si accumulavano in capo a una società di comodo che al momento buono chiudeva o spariva.

leggi il resto ›


Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore