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→  novembre 14, 2010


«Osceno» è etimologicamente collegato a scaevus (sinistro) oppure a coenum (melma) dal greco koinon (immondo). In questo senso, per Riccardo Ruggeri, osceni sono il museo Beaubourg e la conferenza di Copenhagen, i premi Nobel dati e quelli ricevuti, i derivati e Goldman sachs, fare l’amore in cima all’Everest e mangiare alle stelle Michelin; oscene sono le parole «dell’establisnment euro-americano che ci domina» e della cultura protestante e giacobina da cui discende. Oscene Parole è il titolo che ha dato alle riflessioni in cui si propone di “decrittarle” cercando «di restare padrone dei pensieri e delle emozioni»: brevi saggi o rapide analisi, 7 al mese per 12 mesi, raccolti in una sorta di diario.

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→  novembre 9, 2010



Più dei libri letti, più delle fotografie conservate, sono le case che si sono abitate a raccontare una vita. Ancora di più quando la casa non è né di famiglia, né di proprietà, e il permanervi non è frutto di abitudine o di convenienza, ma il risultato di ripetute volontarie conferme. In questo caso ripetute per quarant’anni. Come l’architettura è prima di tutto del committente, così lo è, a maggior ragione, il progetto di una casa: al committente sarà dunque consentito, rovesciando la nota prospettiva, fare il ritratto della sua casa “dal” suo personale “interno”.

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Pubblicato In: Varie
→  novembre 9, 2010


Lettera al direttore

Fini: Natale con i tuoi, Pasqua con chi puoi.


Pubblicato In: Giornali, Il Foglio
→  novembre 4, 2010


Quando una formula di governo si inaridisce, di solito all’opposizione spunta un’alternativa. Qui invece, saltano gli schemi senza che ne appaia una. L’incapacità di proporla, nella maggioranza è palese, nell’opposizione si nasconde dietro la richiesta di un governo di transizione che la propizi. Quando la crisi esploderà, l’esito dipenderà dalle scelte di coloro che la crisi ha lasciato orfani: quelli del berlusconismo e quelli dell’antiberlusconismo.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  novembre 2, 2010


da Peccati Capitali

Un conto è saperlo, un conto è vederlo. Che noi abbiamo un imponente debito pubblico, lo sanno tutti: ma vederlo aumentare con i propri occhi, secondo dopo secondo, fa impressione. Andate sul sito www.brunoleoni.it e…tenetevi forte: su un contatore digitale c’è un numero tanto lungo che si fa fatica a leggerlo, con le ultime cifre che si aggiornano in continuazione: 2.735 € al secondo, 164.112 al minuto, 10 milioni all’ora, 236 milioni al giorno. Inesorabile, inarrestabile.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  ottobre 27, 2010

Intervista di Mariarosa Mancuso, giornalista della Radiotelevisione Svizzera, a Franco Debenedetti e a Francesco Pacifico, scrittore di Storia della mia purezza, su Freedom, ultimo romanzo di Jonathan Franzen.

L’intervista a Franco Debenedetti

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Pubblicato In: Audio/Video