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→  giugno 26, 2011


Domani mattina consegnerò le mie dimissioni al presidente di Bpm, MassimoPonzellini, e al presidente del collegio sindacale, Salvatore Rino Messina, come avevo detto che avrei fatto scivendone su questo giornale. Quello che mi ha impressionato ieri è stato vedere 3.800 mani alzate per approvare un aumento di capitale di quelle dimensioni, due volte la capitalizzazione di Borsa della banca, che richiederà in media 6.100 euro a testa ai soci se vogliono non diluirsi; e subito dopo due su tre delle stesse persone che votano per non modificare la governance della banca neppure in modo assai blando.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  giugno 25, 2011


«Vorrei tanto che tassassero i profitti finanziari dei miei pochi risparmi, perché tasserebbero anche quelle di chi ha grossi capitali investiti: così si aiuterebbe il nostro Paese a uscire dalla crisi in cui si trova». È la voce registrata di una pensionata che ha dato l’avvio alla puntata di mercoledì scorso di “Tutta la Città ne parla”, rubrica di Radiotre in onda la mattina.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  giugno 22, 2011


La proposta di portare il numero delle deleghe da tre a cinque sta diventando l’argomento più importante dell’assemblea straordinaria di BPM di sabato, perfino più del maxi aumento di capitale da 1200 milioni di €. A ragione, perché quella norma rimanda direttamente alla governance della Banca, e quindi alla causa prima dei suoi problemi congiunturali e strutturali. E’ per ragionare su questo tema che mi rivolgo ai soci di BPM. Lo faccio quale unico consigliere indicato da Assogestioni. Questa rappresentanza, viene asserito, sarebbe testimonianza di una “speciale attenzione” verso gli investitori istituzionali: un’attenzione che quindi va usata.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  giugno 22, 2011


Hanno aderito all’appello:
Giorgio Barba Navaretti, Pierpaolo Benigno, Valerio Castronovo, Franco Debenedetti, Carlo Dell’Aringa, Alessandro De Nicola, Gian Maria Gros Pietro, Luigi Guiso, Andrea Ichino, Alessandro Leipold, Stefano Manzocchi, Michel Martone, Donato Masciandaro, Roberto Perotti, Guido Rossi, Michele Tiraboschi, Giacomo Vaciago, Luigi Zingales.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  giugno 21, 2011


dalla rubrica Peccati Capitali

Per puro caso il 25 Luglio del ’43 ero a Torino: sfollati a Saluzzo, mia madre mi aveva preso con sé per una breve scappata. Da un balcone di Via Andrea Doria 8 guardavo la gente, il loro allegro entusiasmo, la loro ritrovata speranza. Ma la mia attenzione di ragazzino era per il “lancio della “cimice”, il distintivo del Partito Nazionale Fascista, che tutti portavano all’occhiello: buttarlo in strada, era liberarsi di 20 anni di fascismo. Da allora, distintivi non ne ho mai voluti portare, né della Juve né del Rotary né del Senato.

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Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair
→  giugno 14, 2011


Il quorum c’è stato, l’astensione non è bastata, i referendum sono passati. Ma con i numeri sono venute alla luce del sole le mistificazioni: ora le cose non saranno più facili, ma almeno sono più chiare.

Si parla di referendum, ma si intendono quelli sull’acqua. Infatti il risultato di quello sul legittimo impedimento era sostanzialmente indifferente perfino all’unico interessato. Quello sul nucleare per diversi anni non cambia nulla sul piano pratico (chi avrebbe comunque osato proporci di impiantare centrali che non abbiamo quando Angela Merkel decide di spegnere quelle che ha?): l’unica cosa che potevamo fare era un po’ di ricerca, e questa ce la precludiamo. Già importiamo tecnologia del solare e dell’eolico, vorrà dire che, quando ci si accorgerà che dell’atomo non si può fare a meno, importeremo anche quella del nucleare.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore