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→  luglio 27, 2013


Von Markus Somm, Benedict Neff

Franco Debenedetti spricht über den Berlusconi-Prozess, die Wirtschaft Italiens und seine eigene Geschichte

BaZ: Herr Debenedetti, am 30. Juli entscheidet das Kassationsgericht letztinstanzlich über die Anklage gegen den früheren italienischen Ministerpräsidenten Silvio Berlusconi wegen systematischen Steuerbetrugs. Welches Urteil erwarten Sie?
Franco Debenedetti: Dass die Strafen vollumfänglich bestätigt werden, halte ich für unmöglich. Dass Berlusconi als unschuldig beurteilt wird, ist aber ebenso unwahrscheinlich. Dazwischen gibt es jedoch verschiedene Möglichkeiten.

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Pubblicato In: Giornali
→  luglio 25, 2013


Sono molti quelli che, pur professandosi estimatori di Matteo Renzi per le doti di comunicatore, per la franchezza, per il coraggio di attaccare i castelli (e i castellani) ideologici della sinistra, gli rimproverano di essere una pagina bianca e gli chiedono di riempirla: vuoi andare al Governo, per che fare? Renzi non risponde, e fa bene, non per prudenza, ma per chiarezza. Chi fa questa domanda si aspetta una risposta in termini di programmi, cioè di policy, mentre la domanda ha senso solo se viene posta in termini di visione, cioè di politics.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  luglio 25, 2013


25 firme su documenti per un totale di 37 facciate, fitte di sezioni, articoli, commi. Le ho dovute apporre per avere dalla banca dove ho un conto da 10 anni, una carta di credito prepagata. L’impiegato allo sportello mi passava i fogli salmodiando “questa per la privacy, questa per l’antiriciclaggio, questa per la banca”, e io firmavo alla cieca: ci avrei messo almeno un’ora a leggere le 2500 righe dei 30 articoli del “contratto”.

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Pubblicato In: Giornali, Huffington Post
→  luglio 17, 2013


Si ritorna a sentire discorsi sui pericoli che il potere economico può rappresentare per il corretto funzionamento del potere politico. Si discute di grandi interessi: tanto per incominciare, se ne parla male. E per finire ci si fa del male: tutti.

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Pubblicato In: Giornali, Il Foglio
→  luglio 11, 2013


Se i nostri problemi economici sono grandi, grandi, si pensa, hanno da essere le cifre da mettere in gioco per risolverli. Affascinano gli stock, a incominciare dalla montagna del nostro grandissimo debito che altri prima di noi hanno lasciato che si formasse; annoiano i rivoli (più spesso fiumi) che oggi continuano a fluire e a lambire. Piacciono le cose grandi, da fare o (meglio) da chiedere, il colpo risolutivo: non si fregia di visione politica chi parla di gestione, che riduce «soltanto» i costi e migliora «soltanto» i risultati.

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Pubblicato In: Giornali, Il Sole 24 Ore
→  luglio 11, 2013


Trent’anni. Tanti, uno più uno meno, sono passati da quando è iniziata la liberalizzazione delle comunicazioni via etere: prima le radio, poi le televisioni locali, poi la diffusione nazionale a mezzo cassette portate con la vespa, Berlusconi, la Mammì, le dimissioni dei ministri, la Gasparri. Una guerra di trent’anni, e ci ho pure scritto su un libro.[1]

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Pubblicato In: Giornali, Il Foglio