Come se non bastassero quelli economici, sono politici i rischi che la questione bancaria sta facendo correre a Renzi. Se vuole avere l’esenzione dal bail-in dovrebbe sostenere che la crisi minaccia la stabilità finanziaria del paese: siccome la crisi non può essere il Brexit, che è a ogni evidenza una crisi sistemica, questo equivarrebbe a dire che è l’intero sistema bancario italiano a rischiare di essere trascinato a fondo dalla crisi di Montepaschi.
Far leva sulle conseguenze che un bail in enormemente maggiore di quello delle quattro banchette avrebbe sul referendum di ottobre, e sull’instabilità politica che deriverebbe da un No, lo indebolisce in Italia e non lo rafforza in Europa. Se Renzi procede con un salvataggio senza bailin, come era apparso sul Financial Times, corre il rischio di essere quello che approfitta della debolezza dell’Europa post Brexit per sfidare la Commissione, mettendola di fronte a un dilemma: se accetta l’infrazione senza sanzionarla, compromette irreparabilmente l’Unione bancaria, unico passo avanti significativo dopo Maastricht verso la “ever closer union”. Se la sanziona, apre una nuova ferita nel cuore dell’Europa, già percorsa da tensioni centrifughe. In ogni caso l’Europa ne esce indebolita. Non il massimo per chi è stato appena ammesso come terzo agli incontri ristretti Germania Francia.
La risposta del Direttore
Nel 2011-2012-2013 i governi si rifiutarono di scoperchiare la pentola delle banche per evitare di destabilizzare il sistema. Fu un grave errore. Oggi alle banche servono due cose: capitali coraggiosi per sopravvivere e governanti con il coraggio di non nascondere i problemi sotto il tappeto delle ipocrisie. Ogni giorno che passa è un problema in più. Per le banche. Per il governo. E anche per l’Europa. Speriamo lo capisca anche la Germania.
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luglio 7, 2016