L’intervista
Senatore Franco Debenedetti, suo fratello prenderà anche la cittadinanza svizzera…
«… se potessi lo farei anch’io. Ma ho preso una casa a Dobbiaco. E poi, come sanno gli esegeti della nostra famiglia, io sono quello “attaccato” e in questo caso alle Dolomiti. (Il riferimento è al fatto che l’ ingegner Carlo ha cambiato il cognome da Debenedetti a De Benedetti, ndr). Però posso sempre andare in Austria. A piedi».
Ma che ne dice del fatto che un editore diventi anche cittadino svizzero?
«In effetti mio fratello è sempre stato abbastanza battagliero: ora ha scelto il Paese della neutralità per eccellenza».
Non pensa che i lettori di Repubblica possano obiettare?
«Non credo: sono ancora traumatizzati dalla proposta di prendersi Berlusconi come socio».
Ma tutto ciò è forse in relazione con quanto l’ Ingegnere ha detto recentemente sulla irrilevanza dell’Italia?
«Ha detto una cosa purtroppo sacrosanta. Anzi, il fatto che un imprenditore della sua statura, con un’immagine così carismatica, sia indotto a prendere anche un’ altra nazionalità, dice simbolicamente qualcosa sul nostro Paese. Qualcosa su cui dovrebbe riflettere l’ opinione pubblica. E la politica».
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settembre 27, 2008