«Lasciatemi lavorare con tranquillità a fare il sindaco» ebbe a dire Valentino Castellani alla platea di Alleanza democratica a Firenze all’inizio di luglio. Si direbbe che sia stato accontentato nella saggia richiesta: né le rampogne di esuberanti segretari di partito (come a Milano), né le esibizioni pugilistiche di aitanti consiglieri (come a Cuneo) hanno disturbato la sua concentrazione ed il suo lavoro.
Quando domenica calerà il sipario sulle manifestazioni per il lancio della Punto, saranno passati poco più di due mesi da quando l’abbiamo eletto; anche se, ahimé, solo poche settimane da quando gli sgradevoli episodi legati ai presunti brogli gli hanno permesso di lavorare nella pienezza dei poteri. E’ comunque un tempo che appare, anche ai, non fulminei riflessi che vengono attribuiti alla nostra gente, sufficiente ad autorizzare alcune impazienti curiosità.
Incominciando dall’agenda: quali priorità sono state selezionate? Che cosa si pensa di riuscire a fare o a impostare nei quattro anni di mandato, che presto saranno tre e mezzo? E poi la gestione: quali aree di recupero di efficienza sono state individuate? Sono stati scelti gli uomini per realizzarle? Quali obiettivi di riduzione di costi sono stati assegnati.
La nuova legge elettorale prefigura rapporti non ancora sperimentati tra esecutivo e giunta. Si è riusciti ad instaurare rapporti che superino la vecchia litigiosità consiliare e consentano di utilizzare positivamente gli apporti di competenze e il contributo di consensi dei consiglieri della maggioranza che sostiene il sindaco?
E infine la comunicazione: la nuova legge, si era detto, nasce anche perché si instauri un rapporto nuovo tra amministrazione e cittadini, un rapporto che ne stimoli la partecipazione, che li porti a riappropriarsi della città, a dibattere i problemi e con ciò contribuire alla loro soluzione. Il nuovo che siamo fieri di avere realizzato a Torino non è solo negli uomini e nelle norme, ma nei canali e nelle occasioni di comunicazione e trasparenza: perché dovremo convivere a lungo con problemi antichi, a questo nuovo non possiamo rinunciare.
Il lancio della Punto è stato anche l’occasione per riaffermare la centralità della Torino industriale:. vorremmo, subito dopo, avere l’occasione di constatare il suo primato nell’implementare nuove forme dì politica amministrativa. I temi sono chiari: strategia, gestione, comunicazione, partecipazione. Siamo certi che il sindaco capirà, e gradirà, la nostra positiva impazienza.
settembre 7, 1993