Fosse solo per il signor Melani, che compera una pagina del Corriere per invitare “le molte persone che dispongono” di qualche ricchezza a comperare Bot e così salvare il Paese, la si può considerare una innocua bizzarria o un tollerabile esibizionismo: al massimo annotare che che l’idea di dare l’oro alla Patria non sembra il massimo per rassicurare la City, e voltare pagina. Ma l’idea è stata ripresa dalle grandi banche, che anzi sarebbero disposte in tal caso a rinunciare alle commissioni. E’ allora il caso di chiedersi: riacquistarsi il debito migliorerebbe o peggiorerebbe la situazione del Paese?
Intanto dobbiamo dare una delusione ai volonterosi: comprare BOT non è un gesto patriottico. Infatti chi compra BOT sul mercato al tasso del giorno, è tanto patriottico quanto gli “odiati speculatori” che lo fanno se il tasso è interessante. Ma anche se quelli che rispondono all’appello fossero tanto numerosi da comperare anche solo i 15 miliardi dell’asta di Gennaio a un tasso inferiore al prevedibile tasso di mercato, non cambierebbe nulla: a meno che il risparmiatore italiano non divenga, asta dopo asta, prestatore di ultima istanza, e si comperi lui tutto il debito pubblico italiano.
Supponiamo più realisticamente che l’appello abbia un discreto seguito, e numerosi siano coloro che acquisteranno BOT per alcune diecine di migliaia di euro ciascuno. Persone avvedute, che non avranno gli euro nel materasso ma depositati in banca, oppure investiti in titoli (quelli che già hanno i loro risparmi in BOT, li lasciamo stare): per comperarne di nuovi dovranno vendere gli uni e ritirare gli altri. Per le case, ci vuole più tempo.
Se ritirano soldi dalle banche, queste avranno meno depositi con cui finanziare prestiti a individui o aziende. Se vendono azioni di imprese italiane, ne deprimono i corsi, aumentano il loro costo del capitale, e rendono meno convenienti i loro investimenti. (A rigore resterebbero quelli che hanno investito in imprese estere, ma non sono tanti, ed è improbabile che aderiscano: non senza ragione, c’è anche un patriottismo dell’euro).
Oppure sono solo danari messi da parte temporaneamente perché destinati a consumi. Ma il risultato di decisioni di risparmiare anziché consumare, sarebbe di far diminuire il PIL, quindi di fare aumentare il rapporto debito/PIL, la disoccupazione, la spesa per cassa integrazione, e le tasse, non potendosi aumentare il deficit.
Guarda caso: non sono proprio gli stessi ragionamenti che si fanno a chi propone la patrimoniale pesante, un colpo secco, via il dente via il dolore? Il proposito “patriottico” di Melani si rivela identico, quanto ad effetti, a quello “giacobino” di un Nichi Vendola, tanto per fare un nome. Con una differenza. Il signor Melani ha ben chiaro quali sono le cause del debito, o meglio del deficit che lo ha formato, e le elenca all’inizio del suo appello: sono spese e sprechi. Invece Nichi Vendola si presenta insieme a Bersani e Di Pietro come la sinistra che potrebbe andare al Governo: riconosce che il debito si accumula perché le spese non sono sotto controllo?
Certo, ridurre le spese e stimolare la crescita non è facile: questo ci mandano a dire gli spread. Sono così elevati perché si pensa che a questo Governo manchi l’energia e la volontà per provare a fare le riforme sempre rinviate, o perché si teme che chi potrebbe sostituirlo non abbia neppure capito dove sta il problema?
Se dove sta il problema l’avranno intanto capito i “concittadini, amici, fratelli” a cui si rivolge, il signor Melani potrà dire che la sua bizzarria non è stata inutile e il suo esibizionismo giustificato.
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Abbiamo fiducia nei nostri titoli
di Aldo Cazzullo – Il Corriere della Sera, 05 novembre 2011
merdischiola
13 annoe fa
Non sono una esperta, sparero’ un mucchio di cazzate, ma questo ragionamento non mi convince.
Perche’ per esempio comprare il debito italiano significa non darlo in mano ai cinesi, quindi fare in modo che i cinesi non possano avere potere politico (se hanno quello economico, poi hanno pure quello politico) sull’Italia, significa che forse abbiamo qualche possibilita’ di contrastare la fuga delle aziende in Cina con il conseguente aumento dei posti di lavoro (tra l’altro specializzati sicuramente piu’ di quelli cinesi, come e’ successo e sta succedendo in Germania, le fabbriche tornano indietro perche’ i cinesi lavorano 12 ore al giorno per 4 lire, ma non sono bravi a fare cose di qualita’) quindi consumi quindi aumento del PIL ma in generale del benessere.
O sbaglio?
Oltretutto dal punto di vista della nazione e’ meglio che l’Italia paghi gli interessi a dei cittadini che vivono in Italia (e quindi si presume spendano in Italia) piuttosto che a persone appunto cinesi che quindi non danno nessun ritorno.
Gae
13 annoe fa
Pur condividendone il finale, mi sembra che le conseguenze dell’acquisto di BOT siano esagerate e proiettate troppo nel medio periodo.
Oggi abbiamo necessità di segnali forti e incisivi.
E’ inimmaginabile pensare che gli italiani si privino del pane per andare a comprare BOT ma sarebbe invece auspicabile che tutti contribuissimo per un nuovo orgoglio nazionale e per destare un minimo di ammirazione dal resto di Europa.
gaunilo
13 annoe fa
De Benedetti scopre subito il suo livore e la sua ostilità verso Melani, bizzarro ed esibizionista. Nememno immagina che possa essere un buon volontereroso cittadino, magari un filo ingenuo.
Poi il megaprofessore elenca saccentemnte tutte le ragioni per incenerire il cittadino sprovveduto. Dimentica però che, comunque, gli interessi resteranno in Italia e qui saranno spesi. E che molti cittadini di ogni ceto hanno un tesoretto in casa per ogni evenienza, ora aumentato per paura di un crollo bancario. Il buon cittadino lo valorizzerebbe investenndo in titoli di stato.
Inoltre, qualsiasi sia la provenienenza del capitale investito, tale capitale aggiuntivo, rispetto agli investimenti esteri e nazionali normali, permetterebbe allo stato investimenti aggiuntivi non necessarimente viziosi. Anzi si spera virtuosi.
Per finire, nemmeno sotto tortura, dirò che De Benedetti è bizzarro ed esibizionista.
Il Senso Critico
13 annoe fa
Però tra chi propone la ‘patrimoniale’, c’è anche qualcuno come Pellegrino Capaldo che sostiene che potrebbe essere fatta in modo tale da diminuire la nostra spesa per interessi e liberare risorse da destinare altrove:
http://archiviostorico.corriere.it/2011/gennaio/26/Capaldo_rebus_debito_pubblico_Ricetta_co_9_110126026.shtml
soprattutto se consideriamo che, cito i dati di oggi del Corriere della Sera, l’Italia l’anno prossimo potrebbe avere un avanzo primario piuttosto alto [2,6% del PIL] ma, a causa della spesa per interessi, un discreto deficit di bilancio [quest'anno pari al 3% abbondante].
Lei cosa pensa della proposta di Capaldo?
matteo
12 annoe fa
“Se ritirano soldi dalle banche, queste avranno meno depositi con cui finanziare prestiti a individui o aziende.”
Poichè non voglio dire che questa affermazione potrebbe essere in cattiva fede, penso forse che sia semplicemente sintomo di poca informazione. C’è un problema di crisi di liquidità delle banche? Mi pareva unoiversalmente riconosciuto che invece le banche stanno comprando i debiti degli stati e quindi non sovvenzionano individui e aziende… Dove ha preso, per cortesia, i dati che documentano questa crisi di liquidità delle banche? Dal suo ragionamento risulta che non bisogna investire nulla ma tenere i soldi in banca, per permettere alla banca di prestare i soldi… Parla sul serio o si tratta di uno scherzo? grazie per l’attenzione e buona giornata