L’alternanza richiede regole e garanzie

giugno 1, 1994


Pubblicato In: Varie


I temi su cui la maggioranza ha vinto le elezioni (introdurre nel paese la mentalità di mercato, liberare le forze produttive, ammodernare il mercato finanziario) non sono esclusività della destra, ma sono condivisi da gran parte del Paese, sono di grande interesse anche per l’opposizione, almeno per una sua parte. Si rilevano però numerose contraddizioni interne. Questo governo ci è costato in Europa una perdita di credibilità. I nostri alleati temono i germi del fascismo (senza prefisso) e del razzismo. Della fiducia espressa con il voto, la maggioranza sembra voler fare un uso estensivo, pretendendo di godere di un avallo a priori su ogni questione.

Gli elettori lo hanno voluto? Ma l’alternanza richiede regole e garanzie che permangano oltre l’alternanza stessa. Chi potrà controllare le azioni dei dipendenti delle aziende del Presidente del Consiglio? E quelle dei clienti di tali aziende? Chi ci proteggerà dai servi sciocchi? Berlusconi nel proporre una legislazione anti-trust, saprà che essa si applica anche a lui. L’unica soluzione sta nella vendita delle sue televisioni. La posizione di mercato delle sue aziende non presenta nessuna ragionevole possibilità di miglioramento: la migliore protezione delle sua fortuna è realizzare adesso al massimo del suo valore patrimoniale.

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