Caro direttore, leggendo un appello che chiede «maggiore concorrenza, meno protezionismo, più libertà economica» (Per una rivoluzione del telecomando, Il Riformista del 29 Marzo), la mano corre subito alla penna per firmare.
Ma l’esperienza mi ha insegnato a controllare i riflessi, e a chiedere di vedere prima cosa c’è dentro affermazioni virtuose, troppo virtuose. Soprattutto quando a insospettire è ciò che non c’è dentro: in questo caso la privatizzazione della Rai. Messa a fuoco la trave sarà più facile discernere di pagliuzze. A presto, mi auguro.
marzo 31, 2006