“Chiunque commetta un fatto che esercita turbamento sulla psiche del Presidente della Repubblica, si macchia di un grave reato”: l’afferma sul Corriere di ieri, l’autorita’ di Ernesto Gallo, ex-Presidente della Corte Costituzionale. Reato grave, pena probabilmente severa, monito solenne. Credevamo che il non avere accesso agli arcana imperii ed ai relativi benefici ci proteggesse almeno da simili pericoli: adesso invece un mare di rischi, un oceano di possibilita’ di commettere reato si apre davanti a noi.
D’ora in avanti ordine e moderazione dovranno caratterizzare le manifestazioni dei lavoratori che temono per il loro posto di lavoro. Cambisti ed operatori di borsa dovranno calmare il frenetico agitar delle dita, con maggior ponderazione premeranno i tasti dei computer con cui spostano masse enormi di danaro da un mercato ad un altro: l’andamento dei corsi puo’ generare turbamenti? Stellette ed uniformi potrebbero scoprirsi il potere di agitare non solo sogni piu’ o meno virginali, ma anche, per diversi motivi s’intende, ben piu’ augusti riposi.
E i giudici , gli stessi custodi della legge, potranno dirsi immuni da siffatti pericoli? non gia’ con le loro sentenze, che’ per queste c’e’ tempo, ma quali danni possono recare ad una mente preoccupata e sensibile un avviso di garanzia affrettato, fin l’indiscrezione su un’indagine? Trattandosi di un reato commesso da un magistrato, ne sarebbe coinvolto il Consiglio Superiore: e con quali cautele dovra’ questo giudicare, posto che lo stesso Presidente lo presiede?
E i giornali, che ogni giorno sembrano bollettini di guerra, che con scandali, inchieste, rivelazioni allarmano l’opinione pubblica, e quindi anche chi istituzionalmente tutta in se’ l’assume: non sara’ il caso di sfumare, di accennare, di usare un po’ piu’ di gentilezza nel dare le notizie?
Ma anche i comuni cittadini, scoprendosi nuove responsabilita’, troveranno in se’ nuove risorse di attenzione e di zelo. Gli operai aumenteranno ritmo e durata di lavoro, per non far peggiorare le statistiche sulla produzione industriale; quelle sugli incidenti stradali indurranno gli automobilisti a rinnovata prudenza. I cittadini ritroveranno forme di educazione che si credevano perdute, fosse mai che un Luttwak di passaggio non abbia a fare indelicate osservazioni sullo stato di pulizia delle nostre citta’.
Non lo sapevamo, eppure e’ tutto cosi’ semplice: basta un Presidente dalla psiche gentile e sensibile, e una grida che ci ricordi i doveri che ne conseguono. Certo, non avverra’ di colpo: possiamo pero’ nel frattempo assicurare il Presidente che noi, gente comune, abbiamo, di necessita’, sviluppato una certa capacita’ di resistere e reagire ai turbamenti: anche quando ci vengono da inquietanti messaggi nella notte.
novembre 8, 1993