La piccola Cipro, l’Europa e i risparmiatori “sprovveduti”

marzo 19, 2013


Pubblicato In: Huffington Post, Varie


Decidere di fare il bail out; di non attivare il meccanismo dell’ESM; di farne invece pagare il costo in buona parte ai clienti delle banche; o solo a quelli che hanno conti superiori ai 100.000 €; o un po’ meno sotto e un po’ di più sopra la soglia, variamente modulando entità del “prelievo di sangue” con entità del deposito.

Esiste una gerarchia nei creditori di una banca: quella per cui i più esposti sono gli azionisti, i meno esposti i depositanti, in mezzo i detentori di obbligazioni. La fiducia nel sistema finanziario si basa sul rispetto di questa gerarchia. Che invece a Cipro è stata messa con la testa in giù, a pagare sono solo i depositanti. Nonostante si estenda anche a Cipro la garanzia che l’Europa presta a tutti i risparmiatori di tutte le banche fino a 100.000€.

Svegliati dai mercati, adesso politici e regolatori si affannano a rassicurare: non c’è rischio di contagio. Ma se dopo vent’anni ancora si rimprovera ad Amato di avere confiscato lo 0,6% dei depositi, come possono pensare di essere creduti quando sostengono che questa è l’eccezione cipriota, un fatto irripetibile? Pensano ai risparmiatori come degli sprovveduti: chi paragona al centesimo i costi degli sms dei vari servizi telefonici, sarebbe incapace di valutare a chi dar da custodire i propri risparmi; chi deve districarsi coi redditometri, meglio che non perda tempo a informarsi sulla solidità di una banca. Di quello si occupino le autorità di sorveglianza, agli sprovveduti si provveda dunque con la garanzia del deposito. Mentre sprovveduti lo sarebbero davvero, se si fidassero di chi solennemente si era impegnato a proteggerli.

E i conti sopra i 100.000 €, è proprio logico trattarli diversamente? Sotto deboli e sprovveduti, sopra robusti e furbastri? Il diritto di proprietà dipende dalla dimensione della proprietà? Il ricco è sospetto? Un pensionato inglese vorrebbe passare la sua vecchiaia in un posto dove c’è sempre sole, l’acqua è tiepida, e la vita costa meno; se pensa di usare la libertà di spostamento che l’Unione Europea garantisce ai suoi cittadini e ai loro capitali, è uno sprovveduto o un furbastro?

Cipro, si dice, è un altro genere di paradiso, vi si pratica il riciclaggio, il money laundering. Singolare un paradiso fiscale che fa default, basterebbe alzare un poco il costo della lavanderia. Singolare che nessuno se ne sia accorto, quando Cipro ha passato l’esame per entrare nell’euro. Singolare voler bloccare grandi flussi di danaro di dubbia provenienza espropriando tanti conti di piccola entità.

La ragione di tutto questo sarebbe la situazione politica tedesca prima delle elezioni di autunno: per ogni bail out Angela Merkel deve contare sull’aiuto dello SPD per compensare i dissidenti nel suo partito. Cosa succederà da noi, quando se ne discuterà in Parlamento, e si vedrà che l’entità della confisca ai depositanti di Cipro è inversamente correlata con il conto che dovrà pagare il contribuente? Questa è la realtà dell’Europa. Con buona pace di chi invece sostiene che questi problemi si risolverebbero se, invece di votare “segregati” nei singoli stati, si votasse tutti insieme per il presidente d’Europa.

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