La Germania tra evasori e ricattatori

febbraio 17, 2010


Pubblicato In: Giornali, Vanity Fair

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da Peccati Capitali

Deve comprarla o no il governo tedesco la lista con i nomi di 1500 evasori, in massima parte tedeschi, che hanno conti non dichiarati in Svizzera? Evadere è reato penale in Germania (in Svizzera lo è solo la frode). Quella lista è stata rubata, comperare merce di provenienza furtiva si chiama ricettazione. Perseguire chi ha evaso induce a condotta fiscale virtuosa, ma consentire a chi fa un ricatto di intascare il premio induce altri a farlo: per questo si bloccano i beni dei sequestrati.

Gli stati hanno il monopolio della forza per punire chi viola la legge: è lecito che premino chi ha violato la legge, rubando per ricattare? La contraddizione ha dilaniato drammaturghi e tormentato filosofi.
Qui, a complicare le cose, c’è un’altra contraddizione, speculare alla prima: perché chi ha violato la legge una volta, non dovrebbe farlo due volte? Come fa il Governo tedesco ad essere sicuro che il ricattatore non cerchi di massimizzare il suo ricavo, vendendo prima il suo silenzio ad alcuni nomi e consegnando poi al fisco una lista “scremata”?
Alcuni pagheranno – i ricattatori sanno convincere il ricattato a fidarsi. Altri no: pensando che anche loro possono trasformarsi in ricattatori, e ottenere un trattamento di favore per non rivelare che la Germania sta completando il ricatto per conto di un ricattatore.
Una Repubblica Tedesca con la fedina penale sporca! Con una tal “vertigine della lista” , a quella dei 1500 un posto nella seconda edizione del fantastico libro di Umberto Eco non glielo leva nessuno.

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di Marika De Feo – Il Corriere della Sera, 2 febbraio 2010

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