IBL, cena annuale, Milano 12 Novembre 2018.
Consegna della “fiaccola della libertà”, il Premio Bruno Leoni, a Canan Arin, per la sua battaglia per i diritti delle donne nel suo Paese, la Turchia.
Questo premio arriva in un momento particolare. Neppure in una serata come questa, che vuole essere festosa e affettuosa, è possibile dimenticare che viviamo tempi difficili, probabilmente i più difficili che ciascuno di noi ha vissuto.
Non mi riferisco ai fatti singoli: di quelli l’Istituto si occupa con i mezzi di cui dispone, conferenze, blog, articoli, libri. Penso a qualcosa di più generale, e che tutti ci riguarda, una cosa su cui l’alleanza che ci governa è unanime: il rifiuto delle élite, la disintermediazione dei corpi intermedi. Se credere che le discussioni, e ancor più le deliberazioni, debbano avvalersi di dati strutturati e di logica analitica, basarsi su storia ed esperienza, e che cultura e studio siano valori, allora noi, voi, siamo élite, e non nel senso di una superiorità che sarebbe tutta da verificare.
Per carità: noi non abbiamo ruoli politici e non nutriamo ambizioni ad averne; noi non rappresentiamo nessuno tranne che le nostre idee. Ma non siamo neppure osservatori distanti. Crediamo che un think tank abbia un ruolo attivo da svolgere, tra istituzioni e cittadini, tra amministrazione e contribuenti, e che questo ruolo sia essenziale al funzionamento della democrazia”.
Faccio queste considerazioni perché ritengo che diano un significato particolare al nostro stare insieme questa sera, al vostro stare vicini a IBL, al supporto che ci date, e che spero continuerete a darci in questi tempi così difficili.
Certo: “Point n’est besoin d’espérer pour entreprendre, ni de réussir pour persévérer”. L’anno scorso, nel cuore della campagna elettorale, avevamo lanciato il nostro progetto della Flat tax. Diciamo che quanto a “conseguenze inintenzionali” anche noi abbiamo avuto una dura lezione…
Pochi mesi fa abbiamo pubblicato “Che cosa succede se usciamo dall’euro”: un vero lavoro di informazioni, e ringrazio tutti quanti (Carlo Stagnaro, Natale D’Amico, GP Galli, Alberto Saravalle, Carlo Amenta, Paolo Manasse per stare solo a quelli che vedo in sala) vi hanno partecipato.
E IBL nelle scuole, il progetto che ci rende orgogliosi: perché è un investimento nel dopodomani, e per questo servono le fondazioni come la nostra, e tutto l’aiuto che le persone in sala sanno darci”.
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novembre 18, 2018