da Peccati Capitali
Per quale infrazione andrà multato chi supera il limite di velocità in stato di ebbrezza, per i km all’ora o per i millilitri di troppo?
Coloro che guidano più veloce del consentito sono enormemente più numerosi e più dispersi, sul territorio e nelle 24 ore, di quelli che il sabato sera si mettono alla guida uscendo da discoteche con troppa “roba” in corpo.
Chi è in stato di ubriachezza tende a guidare in modo dissennato; non altrettanto fa la stragrande maggioranza di chi supera i limiti di velocità. Ragioni di efficienza (non cercare l’ago nel pagliaio) e di logica (colpire le cause e non gli effetti) consiglierebbero che la repressione della guida in stato di ebbrezza fosse concentrata sul fatto in sé, e non dispersa sul superamento dei limiti di velocità: cioè che fosse condotta con l’etilometro e non con l’autovelox. Invece da noi si fanno 200.000 controlli con palloncino l’anno contro 8 milioni in Francia.
Nell’immaginario della maggior parte degli italiani, è la velocità che uccide. Contro l’esperienza: il maggior numero di incidenti mortali avviene in città o sulle strade normali, e non sulle autostrade; gli incidenti non sono maggiori in Germania, dove in molti tratti autostradali non ci sono limiti di velocità. E contro la logica: la velocità è eccessiva non in assoluto, ma in relazione alla distanza dagli ostacoli: é pericoloso andare a 100 all’ora incollati alla vettura che precede, non lo è viaggiare a 160 su un’autostrada semivuota a tre corsie.
Il luogo comune si alimenta di pregiudizi politici. Se Pietro Lunardi, nella passata legislatura, voleva portare a 160 km/h la velocità massima sulle autostrade nuove, univa l’edonismo berlusconiano al permissivismo tremontiano. Invece per Alessandro Bianchi, che gli è succeduto al Ministero dei Trasporti, l’autovelox si giustifica perché “registra questa semplice circostanza, che qualcuno non ha rispettato una regola” (Corriere della Sera del 30 Luglio), così confermando che dietro la sua passione per quello strumento si nasconde la “vocazione regolamentatrice reale” di cui l’accusa Pietro Ostellino. Ossessione non sempre disinteressata: l’esame col palloncino costa, gli autovelox sono una rendita. Forse temendo che un giorno o l’altro qualche comune in difficoltà la cartolarizzasse, il Parlamento ha deciso che gli autovelox dovranno essere tutti visibilmente annunciati in anticipo. In perfetta linea con il Ministro Bianchi che, per le stragi del sabato sera, ha “puntato alla sensibilizzazione […] con cartelli all’interno dei locali”.
Potremmo con indulgenza considerare che a volte è il ridicolo a rendere meno intollerabile lo “stato etico”. Ma qui stiamo parlando di fatti tragici: per la sua stupidità non c’è perdono.
agosto 16, 2007