da Peccati Capitali
E se qualcuno facesse un’OPA su Mediaset? Con questo cataclisma finanziario niente è più ipensabile, sono cambiate convenienze e strategie. Mediaset valeva 11 € oggi balla sui 4 €; ma vendendo la Cinco in Spagna, Endemol in Olanda, e le torri con gli apparati trasmittenti in Itallia, chi la compera si troverebbe le attività italiane quasi gratis.
E’ vero, il mercato pubblicitario cresce poco: ma l’azienda è senza debito e genera cassa, ma la sua posizione strategica è solida come una roccia: nel suo mercato non entra più nessuno, il market leader RAI ha costi strutturalmente più alti dei suoi e un processo decisionale complicatissimo. Questa situazione ideale finirebbe se alla RAI si togliesse il canone e in cambio le si consentisse lo stesso affollamento pubblicitario di Mediaset: ma questo non succederà mai, a vigilare ci pensa il partito RAI e la testuggine talebana del servizio pubblico.
Berlusconi piuttosto, cosa farebbe? l’OPA la tratterebbe come amichevole, o la respingerebbe come ostile? Berlusconi controlla oltre il 36% di Mediaset: per chi è riuscito ad “alzare” la cordata per Alitalia, sarebbe uno scherzo trovare soci e soldi per respingere l’attacco. Lo farebbe? La quotazione è meno della metà di tre anni fa, però anche gli altri valori sono scesi; la sua abilità è stata quella di cambiare mestiere al momento giusto, dalle costruzioni, ai prodotti finanziari, e poi alla TV privata, e infine la politica. Oggi c’è una gran corsa ad essere liquido, e lui sarebbe pronto per cogliere una nuova occasione. Chissà, un giorno potrebbe essere lui a esultare “abbiamo una banca!”
Il problema è ovviamente politico, ed è qui che il nostro giochino si fa divertente. Al posto suo, quanto dareste per dare una sberla alle travagliate vestali del conflitto di interessi, giuristi, politici, politologi, opinionisti, conduttori, imitatori, comici, società civile? Ci sono personaggi che solo a immaginarne la faccia è da orgasmo. E già questo, coi tempi che corrono….Radunare tutti gli articoli, interviste, saggi, libri, resoconti parlamentari, disegni di legge, accatastarli e, novello Nerone, farne un gigantesco falò, mandarlo in onda a reti unificate, telecronaca di Emilio Fede. Questa del conflitto di interesse è oggi una partita chiusa, Berlusconi può tranquillamente archiviarla. Ormai nella televisione generalista non succede più nulla di nuovo. Non c’è più la famiglia intorno al televisore, ma le blog community disperse alla Facebook. Non ci sono più i partiti del ’94, si sono azzuffati per quindici anni, adesso siamo quasi al bipartitismo. I nuovi media sono personalizzati, ciò che attira è il contatto diretto. Cambia anche il modo di fare politica, cambia il modo di governare. Bisogna essere leggeri per guardare oltre. Nei media, a internet e al satellite. E in politica a un colle.
Tweet
ottobre 7, 2008