Intervista di Chiara Ferrero
Il senatore uscente Franco Debenedetti, candidato nelle file dell’Ulivo per il Senato, è alla sua terza competizione elettorale.
Senatore Debenedetti, qual è la sua esperienza politica?
“Sono stato eletto senatore nel 1994 e successivamente rieletto nel 1996, nel collegio 1 Torino Centro. Prima, per trentacinque anni, ho fatto l’imprenditore: dall’aziendina famigliare, a manager di un settore della Fiat, ad amministratore delegato dell’Olivetti, a presidente della Sasib. Quando ho deciso di entrare in politica, nel 1994, ho abbandonato tutte le cariche operative al momento della candidatura. Torino e l’impresa sono il motivo ispiratore della mia attività politica, che ho svolto interessandomi soprattutto dei temi dell’economia, dello sviluppo, delle libertà. Come dimostrato dai miei numerosi disegni di legge presentati in questi anni”.
Qual è il rapporto con il collegio in cui si candida?
“In questo collegio c’è la casa in cui sono nato, ci sono le scuole che ho frequentato e il Politecnico, dove mi sono laureato: in questo collegio abito da sempre. Gli elettori sanno tutto di me, conoscono le mie idee. Sono le stesse sette anni fa, ovviamente arricchite dall’esperienza di parlamentare. Quello che è sicuro è che con me non vanno incontro a spiacevoli sorprese”.
Come sta vivendo questa sua campagna elettorale?
“Mi sorprende, andando in giro per la città, quanta gente mi riconosca, è un segno tangibile di quanto apprezzino la serietà del mio impegno. E’ una bella campagna elettorale che mi appassiona molto”.
Quali sono le idee che reputa al centro del suo pensiero politico?
“Ho impegnato il mio nome e le mie capacità perché in questi anni fossero vincenti, in Parlamento e nel Governo, le idee che avevano convinto chi aveva creduto in me cinque anni fa. Sono idee che devono stare nell’agenda di ogni Governo, che sia di destra o di sinistra. Perché sia più efficace il Governo, se vince l’Ulivo. Ma anche se dovesse vincere Berlusconi, meglio che in Parlamento vada un oppositore con queste idee in testa, che un suo ennesimo sostenitore sconosciuto”.
Qual è lo slogan che accompagna la sua campagna elettorale?
“Io credo nella competizione e nella concorrenza, fanno crescere il Paese. Ma la gente è stufa della politica urlata, teme il conflitto che divide, sa che il Paese cresce se cresce tutto insieme. “Far crescere il paese senza conflitti inutili: si può”. Tra i molti slogan che ho coniato è quello che la gente dimostra di apprezzare di più”.
maggio 9, 2001