di Vittorio Da Rold
«Quello dell’articolo 18 è un problema minore rispetto ai problemi drammatici di questo paese». Così il presidente dell’Espresso, Carlo De Benedetti, a margine di un incontro in Bocconi per l’inaugurazione di una cattedra per l’imprenditorialità in memoria del padre Rodolfo.
L’articolo 18, ha premesso De Benedetti, è stato «storicamente importante ma nelle condizioni in cui è l’Italia oggi, che sono preoccupanti, fermarsi a parlare di articolo 18 è un problema minore, capisco lo spirito dei molti che ci sono affezionati».
Quanto alle resistenze all’interno del Pd alla linea di Matteo Renzi, non solo in materia di lavoro, «sono comprensibili ma devono essere superate», ha auspicato l’ingegnere che ha poi aggiunto: «L’Italia sta degradando, non declinando, è questo quello che succede, siamo miracolosamente ancora in Europa».
E per sconfiggere il declinismo De Benedetti è passato a spiegare perché ha deciso di dedicare un Cattedra alla Bocconi a suo padre, «un vero piemontese, nato ad Asti nel 1892, un gentiluomo dedito al lavoro più che alle pubbliche relazioni, un ingegnere laureatosi al Politecnico di Torino subito dopo la fine della Prima guerra mondiale e che divenne imprenditore, dopo essere emigrato in Germania, grazie a un venture capital ante litteram, un prestito dello zio di mio padre». Così Carlo De Benedetti ha ricordato gli inizi dell’avventura imprenditoriale della sua famiglia e i motivi che lo hanno spinto a istituire la Cattedra Rodolfo Debenedetti in Entrepreneurship alla Bocconi di Milano, grazie a una donazione a titolo personale, dell’ammontare di 3 milioni di euro.
«Con questa iniziativa in memoria di mio padre – ha affermato De Benedetti – vorrei insieme alla Bocconi aiutare i giovani che nonostante tutte le negatività hanno voglia di provarci». Per facilitare questo obiettivo bisogna aiutare l’imprenditorialità italiana a fare un balzo in avanti. In altri termini – ha detto Fabiano Schivardi, il professore titolare della Cattedra – le modalità di apprendimento tradizionali, la palestra dei distretti, non sono più sufficienti, in un mondo in cui il successo d’impresa dipende più dalla capacità di innovazione che da quella di contenere i costi. Una formazione più strutturata e l’acquisizione di capacità manageriali dall’esterno possono essere le soluzioni alla crisi di crescita.
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settembre 24, 2014