Cortocircuito in California

gennaio 25, 2001


Pubblicato In: Giornali, Panorama


Quando un dito è puntato alla luna, lo sciocco vede il dito e il saggio la luna, dice il proverbio; e viene da invocarlo leggendo al­cuni commenti apparsi sulla stampa italiana a proposito della pri­vatizzazione dell’energia elettrica in California. Nel disastro che ha colpito la regione del mondo simbolo di ricchezza e di tecnologia. alcuni hanno visto la conferma dei guai a cui si andrebbe incontro quando ci si affida alla rapacità dei privati anziché alla lungimiran­za dell’operatore pubblico. In loro è scattato il cortocircuito men­tale tra privatizzazioni e fallimento. E così hanno finito di far la par­te di quelli che guardano il dito.

Che cosa è successo? Nel 1996 la California decide di creare un mercato concorrenziale nella generazione di energia. I due ope­ratori locali, Pacific Gas & Electric e Southern California Edison, de­vono vendere le loro centrali e limitarsi a distribuire energia. La Ca­lifornia non è autosufficiente, produce solo il 60 per cento del suo fabbisogno; e questo è aumentato più del previsto. Ma anche lì op­posizioni ambientaliste e lungaggini burocratiche impediscono di costruire sia nuove centrali per far fronte all’aumento della do­manda. sia nuovi elettrodotti per importare più energia dagli stati vicini, mentre un quarto delle centrali sono ferme perché hanno su­perato le emissioni di gas autorizzate nell’anno. Più richiesta, me­no offerta. il prezzo sul mercato va alle stelle. Ma i distributori non possono scaricarlo sui clienti, perché gli si impone di mantenere un prezzo «politico». Risultato: Pg&e e Southern California Edison sono praticamente fallite con debiti per 11 miliardi di dollari.

È un esempio da manuale di cosa può succedere quando si li­beralizza a pezzi, in questo caso solo la fase della produzione. in mezzo a due settori rigidamente regolamentati dal pubblico: a val­le la distribuzione, con il prezzo al dettaglio tenuto fisso per motivi di consenso popolare; a monte la costruzione di centrali, bloccata per analoghi motivi. In tal modo si blocca il funzionamento del mec­canismo fondamentale del mercato, un sistema di prezzi che se­gnali che cosa sta succedendo. L’opinione pubblica ne ha preso coscienza solo adesso che il conto viene presentato tutto in una volta, e non ha agito in tempo per superare il blocco alla costru­zione di centrali ed elettrodotti.

La morale (ovvero la luna del nostro proverbio) &questa: quelle che portano a inconvenienti o a disastri sono le parziali liberaliz­zazioni, le commistioni pubblico-privato. Che è invece proprio la stra­da su cui si stanno incamminando le aziende municipalizzate dei grandi comuni: quelli di destra come quelli di sinistra.

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