How Stakeholder Theory Undermines the Rule of Law
Samuel Gregg, 02 aprile 2021
Whenever I lecture about markets, wealth and poverty, I always make one point which invariably shocks students: if you want to understand why some countries have successfully transitioned from widespread poverty to material affluence, and others haven’t, the rule of law is far more important than democracy.
Part of the stunned reaction flows from the fact that the word “democracy” functions today as a synonym for everything nice and wonderful. Once, however, we get past the inevitable “Are you saying that you’re against democracy!?!” protestations, followed by my assurance that I favor liberal constitutionalism rooted in natural law premises (quite a few students pick up on the nuance), the more the students recognize that while things like universal suffrage have their own worth, they have little to do with economic growth per se. Moreover, as students grasp the meaning of rule of law, they gradually recognize how countries with similar starting points in terms of demographics, natural resources, geography, religion, culture, etc., can end up in very different economic places.
Sorpresa: la finanza non puzza più. Vaccini, ripresa e sogni. Perché saranno le borse a salvare le economie mondiali
Claudio Cerasa, 07 aprile 2021
Lo vedi quando leggi i dati sull’economia, quando leggi i dati sulla crescita, quando leggi i dati delle borse, quando osservi Wall Street, quando osservi la Borsa italiana, quando osservi la Borsa europea, quando osservi le caratteristiche di chi riesce a scommettere sul futuro e di chi invece non riesce a fuggire dal presente. C’è un mondo a due velocità che si prepara ad affrontare le incredibili sfide della stagione post pandemica. Il primo mondo, che è il mondo della cosiddetta economia reale, è quello che soffre, è quello che arranca, è quello che fatica ed è quello che in prospettiva sembra avere maggiori difficoltà per rimettersi in carreggiata e recuperare il tempo perduto durante i mesi più tragici della pandemia. Il secondo mondo, che è il mondo della cosiddetta finanza, è un mondo che invece non soffre, non arranca, non fatica ed è il mondo che in prospettiva sembra avere maggiori possibilità per far tornare rapidamente in carreggiata le economie dei paesi più martoriati.
Bentivogli: “Cdp troppo presente, lo Stato non è una banca”
Giuseppe Baselice, 05 giugno 2021
L’intervento dell’ex leader sindacale al Festival dell’Economia di Trento: “Abbiamo visto con l’IRI che con uno Stato imprenditore, l’impresa privata non cresce. Oggi il pubblico deve essere abilitatore, non attore”
I soldi del Recovery Plan serviranno a far ripartire l’economia, e in una prima fase (ancora pandemica) sembra necessaria e giusta una regia e anche una presenza dello Stato, attraverso forti investimenti pubblici soprattutto per le infrastrutture e le transizioni energetiche e digitali. Ma fino a che punto è pacifico che sia così, quanto potrà durare e con quali modalità? Di questo si parla al Festival dell’Economia di Trento, il cui titolo è appunto “Il ritorno dello Stato: imprese, comunità, istituzioni” (leggi l’intervista al direttore scientifico Tito Boeri). Partendo dagli spunti offerti dall’ultimo libro di Franco Debenedetti, “Fare profitti: Etica dell’impresa”, su questi temi è intervenuto anche l’ex leader sindacale e oggi politico di area riformista Marco Bentivogli, sottolineando la necessità di uno Stato che sia più “sollecitatore” e “abilitatore” che vero e proprio attore nel fare impresa.
“L’innovazione nasce dagli insuccessi. Lo Stato cambi approccio”
Senio Carletti, 06 giugno 2021
L’innovazione viene dal saper approfittare dei propri insuccessi e in questo è radicalmente in conflitto con lo Stato, che per definizione non può sbagliare. Dunque, il ruolo dell’istituzione è lasciare che le aziende, a cui la società assegna il compito di produrre ricchezza, si orientino ai valori etici e siano premiate dai consumatori. E se c’è una sfera in cui proprio lo Stato può essere ‘suscitatore’ dell’innovazione, quello è la pubblica amministrazione. È la tesi di Franco Debenedetti, presidente dell’Istituto Bruno Leoni, espressa al Festival dell’Economia di Trento.
“Business beware, ‘stakeholder’ capitalism is parasitic progressivism”
George F. Will, 22 giugno 2022
Semantic infiltration is the tactic by which political objectives are smuggled into discourse that is ostensibly, but not actually, politically neutral. People who adopt a political faction’s vocabulary also adopt — perhaps inadvertently, but inevitably — the faction’s agenda. So, everyone who values economic dynamism, and the freedom that enables this, should recoil from the toxic noun “stakeholder.”
Umanesimo e impresa per la “civitas”. Ecco spiegata l’arte della mercatura.
Flavio Felice, 2 febbraio 2023
Con la pubblicazione del classico di Benedetto Cotrugli: Il libro dell’arte della mercatura, la biblioteca degli studiosi di scienze sociali si arricchisce di uno strumento prezioso e di rara bellezza. Composta nel 1458, l’opera rimase manoscritta per oltre cento anni. È giunta a noi tramite tre copie abbastanza discordanti tra loro; una prima conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, una seconda incompleta è nella biblioteca Marucelliana, sempre a Firenze, e una terza è quella trascritta da Marino Raffaelli nel 1475 e si trova presso la National Library della Valletta. L’edizione che qui presentiamo, impreziosita dall’introduzione di Marco Vitale e dagli scritti di Carlo Carraro, Tiziana Lippiello e Fabio L. Sattin, curata da Vera Ribaudo, consiste nella prima traduzione integrale in italiano moderno con testo originale a fronte.
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aprile 6, 2021