di Andrea Romano
C’è in Italia una generazione politica che ha attraversato l’ultimo ventennio volendosi mostrare sempre unita e coesa, a dispetto dei conflitti interni da cui è stata lacerata e delle trasformazioni che hanno mutato il volto del paese. È la generazione dei postcomunisti: l’ultimo gruppo dirigente del Pci e l’unica leadership che abbia guidato fino a oggi i Democratici di sinistra. Una famiglia più che una classe politica, impegnata a tutelare se stessa e la propria identità dalle minacce esterne e dalla sfida del cambiamento.
Intrecciando la narrazione storica al ritratto dei dirigenti ds nei passaggi fondamentali della loro carriera, Andrea Romano ripercorre la vicenda politica e biografica della leadership postcomunista dagli anni Settanta fino ai nostri giorni. Una storia di passioni e tradimenti, promesse e delusioni, successi e fallimenti. Una storia animata da personaggi talvolta tragici e talvolta bizzarri, che hanno saputo conquistare il consenso di milioni di militanti ed elettori. Senza però giocare fino in fondo la partita del rinnovamento della sinistra e dell’Italia, prigionieri di un blasone familiare al quale non hanno mai saputo rinunciare. Dall’Italia degli anni di piombo al crollo del Muro di Berlino, dall’educazione giovanile all’ombra del carisma di Enrico Berlinguer sino agli anni Novanta e all’attuale governo Prodi, quello scritto da Romano è il racconto intenso e pungente di una parabola politica collettiva. Che, vent’anni dopo la fine del Pci, si avvia a concludersi mestamente senza lasciare un’eredità davvero vitale.
IL DIBATTITO
Compagni ma non troppo
di Mattia Feltri – La Stampa, 15 febbraio 2007
giugno 23, 2008