Caro Presidente Ghigo, caro Sindaco Castellani,
voi avete entrambi richiesto un impegno di tutti i parlamentari torinesi e piemontesi per portare a Torino la sede della costituenda Autorità indipendente per le telecomunicazioni.
Non c’è dubbio che sia doveroso da parte del Governo fare qualcosa di concreto per Torino, non in termini assistenziali, ma di stimoli alla diversificazione dei nostri interessi, di apertura di altri orizzonti.
Non c’è dubbio che per avanzare questa richiesta Torino ha i titoli: di natura storica, culturale, accaademica, industriale. Però ..
Però l’Autorità per le comunicazioni non c’è, e non c’è neppure la legge istitutiva; se l’Autorità sarà composta, come si propone, da 8 membri di nomina parlamentare, potrebbe finire lottizzata. Dotata com’è di grandi poteri di concessione, i timori di incappare in, diciamo così, incidenti, appaiono non del tutto ingiustificati.
Anche tenendo conto di questi problemi, avrei una proposta: perchè non ci mobilitiamo invece per attirare a Torino l’altra Autorità, quella per l’energia elettrica e il gas, che è già costituita? Quanto a titoli, ne abbiamo da vendere. La SIP era di Torino, così è l’Italgas; l’Istituto Elettrotecnico Nazionale è intitolato a Galileo Ferraris. Sappiamo di turbine e di impianti di cogenerazione. Abbiamo centri di calcolo dotati di supercomputer e gente che li sa far funzionare.
Per una volta, avere così scadenti trasporti con Roma, potrebbe risultare utile, se non a noi, al Paese: sarebbe più difficile che l’Autorità venga riempita da personale ministeriale. La loro professionalità non è in discussione, ma, se l’Autorità ha da essere indipendente, e nasce proprio per sostituirsi al ministero, più è fatta di gente nuova e meglio si dà un taglio al passato. E noi di gente nuova e ottima ne abbiamo per dieci autorità.
Lo so, comunicazioni evoca il futuro, la multimedialità, il cyberspazio. E’ vero, un po’ di fantasia non ci farebbe male. Ma restiamo con i piedi per terra, da gente seria, solida quale noi siamo: volete mettere queste diavolerie di Internet con una bella diga o una non-più-fumante centrale? E poi, telefono, televisione e computer, per funzionare, sempre di elettricità han bisogno. Lasciamo che altri litighino per le comunicazioni che verranno, noi incominicamo a farci dare quello l’elettricità che c’è. E credo di non sbagliarmi se penso che gli interessati ci diranno anche grazie: a Torino, staranno bene.
ottobre 15, 1996