→ settembre 12, 2018
Parla del Ponte Morandi, il ministro Toninelli in audizione alla Commissione Ambiente della Camera: e questa non è una notizia. Lo è invece che questa è stata l’occasione per adeguarsi a, e rafforzare, con il peso della sua autorevolezza, il nuovo corso di euro-rispetto che tanto successo ha riscosso a Cernobbio. “In questi minuti – ha detto ai deputati – è in corso un incontro a Bruxelles per verificare se si possa derogare al Codice degli Appalti perché si possa fare l’assegnazione immediata senza gara ad un soggetto pubblico come Fincantieri la ricostruzione del ponte”. Altro che il 3%, altro che Tria: al ministero delle Infrastrutture non muove foglia che Europa non voglia. Che lo si sappia e che cali lo spread.
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→ agosto 27, 2018
articolo di Tobias Piller.
„Ruft sich Italien den Ärger in Haus?“, fragt verwundert der italienische Wirtschaftsprofessor Lorenzo Codogno, der an der London School of Economics lehrt. Tatsächlich spricht Italiens Vizepremier und Lega-Chef Matteo Salvini in seinen jüngsten Interviews auch immer über eine bevorstehende Finanzkrise für Italien, angeblich inszeniert von dunklen Kräften, die Italiens Regierung stürzen wollten. „Die Generalprobe für eine wirtschaftliche Attacke hat schon begonnen“, sagte Salvini gerade dem „Corriere della Sera“. Der Florentiner Zeitung „La Nazione“ sagte Salvini: „Sie werden auf jegliche Weise versuchen, das italienische Experiment zu ersticken, mit den Staatsschulden, dem Spread, der Abwertung durch Ratingagenturen, Abmahnungen und Strafen.“
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→ luglio 12, 2018
Sul tema Giovanni Pons ha pubblicato un articolo, a cui ho risposto con un mio testo e con il rimando a un articolo di Carlo Bastasin
L’Italia nel vicolo cieco del debito pubblico. Nessuno sa come uscirne, urgono proposte nuove
di Giovanni Pons – Business Insider, 1 luglio 2018
Non passa giorno che qualcuno, sia esso un politico al governo o un economista con la ricetta in mano, dica la sua su come si può superare l’ostacolo del debito pubblico italiano, arrivato a oltrepassare i 2.300 miliardi di euro e il 132% del Pil (prodotto interno lordo). Ma nessuno sembra avere il bandolo della matassa in mano, la ricetta giusta per rientrare nella normalità e mettere il paese al riparo dalle oscillazioni del suo indice di fiducia, lo spread. Proprio domenica 1 luglio è arrivata l’ultima dichiarazione di Carlo Cottarelli, ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale e dunque parzialmente allineato alla dottrina liberista che ha permeato quell’istituzione: “E’ impossibile ridurre il rapporto tra debito e Pil – ha detto – attraverso manovre espansive. Non esistono precedenti in nessun paese”. Ma poco più in là assistiamo alla visione opposta del sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri che insiste nel proporre una manovra espansiva da 70 miliardi che includa Flat tax, riforma della legge Fornero e Reddito di cittadinanza. E se lo spread balzasse improvvisamente a 500 punti di fronte una prospettiva del genere Siri propone una soluzione inedita e per così dire ‘sovranista’: “Le famiglie italiane che hanno 5000 miliardi di liquidità tornino a riprendersi quelle quote del debito, pari a 780 miliardi, collocata presso investitori stranieri, che sono quelli che fanno girare la giostra dello spread”.
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→ luglio 10, 2018
Commenti a “Il cancro è una comunicazione di Dio” di Riccardo Ruggeri
Franco è un amico, come si diceva un tempo, l’amico di una vita, pur essendoci frequentati solo saltuariamente da quando, quasi 45 anni fa, abbiamo lavorato insieme per un paio d’anni. A proposito del mio ultimo libro “Il Cancro è una comunicazione di Dio” , uscito in questi giorni, mi ha inviato una mail. In realtà è una meravigliosa, raffinata “recensione privata”. Scrive Franco.
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→ aprile 5, 2018
Un autorevolissimo lettore di IC ha scritto a Sergio Rizzo, vice direttore di Repubblica, per protestare contro le sue parole contro Israele a proposito della “marcia” organizzata al confine di Gaza dai terroristi di Hamas. Rizzo ha infatti risposto all’intervento di un ascoltatore che demonizzava Israele evitando di prendere posizione.
Questo il resoconto della trasmissione che il lettore di IC ha inviato a Sergio Rizzo, vice direttore di Repubblica.
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→ marzo 9, 2018
Intervista di Alessandro Rossi a Franco Debenedetti e Pietro Ichino
Ing. Debenedetti, quali sono le origini di questo rapporto?
Sono ormai undici anni che l’Istituto Bruno Leoni realizza questo lavoro che ha come obiettivo l’analisi del livello di apertura del mercato del nostro Paese, la sua evoluzione o involuzione nel corso del tempo ed il confronto con il resto d’Europa. Tutti gli esercizi di questo genere, in cui si mettono a confronto mercati e paesi diversi, ciascuno con le proprie specificità, e quindi dove si sovrappongono elementi quantitativi e qualitativi, e sono il risultato di scelte politiche ed economiche, sono soggetti a critiche di natura metodologica. Che però decrescono con gli anni: l’accumularsi dei rapporti nel corso del tempo tende ad annullare gli errori. Più sono gli anni, e qui sono ormai 11, più questo lavoro di analisi diventa prezioso per fornire indicazioni sulla strada che ciascun Paese deve seguire per dare più e migliori servizi ai suoi cittadini.
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