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→  novembre 20, 1994


Intervista di Franco Debenedetti a Arnaldo Bagnasco

D: Professor Bagnasco, in ter­mini di nuovi schieramenti politici e di regole elettorali siamo ancora nell’incertezza. Quale potrebbe essere, secondo lei, la “via piemontese” alla creazione dei due principali schieramenti alternativi?
R.: Per rispondere a questa prima domanda è opportuno adottare un atteggiamento prospettico: osservan­do con attenzione i recenti avveni­menti elettorali – sia a livello ammi­nistrativo che politico – scopriamo in tutta la Pianura Padana e in generale nel Nord Italia un cleavage politico che non è stato abbastanza evidenziato.

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→  novembre 20, 1994


La legge Finanziaria è al centro del­l’attività parlamentare e del dibattito politico di fine anno, dibattito che a volte viene anche sovraccaricato di significati oltre la portata della legge stessa: che ha i limiti di un bilancio di previsione, e che di solito esce dalla discussione in aula assai diver­sa da come vi era entrata.

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→  novembre 10, 1994


Le polemiche sono sacrosante: da quelle contingenti, sulla tempestività e l’adeguatezza degli interventi di soccorso, sull’informazione durante e dopo il disastro, su chi deve finanziare la ricostruzione; a quelle globali, sull’inefficienza della macchina amministrativa, su un modello di sviluppo che ha considerato semre la natura come un’ esternalita’ immediatamente appropriabile.

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→  novembre 1, 1994


Col maggioritario il voto è diventato mobi­le; ridottosi il potere delle segreterie dei partiti, è diminuito il valore dell’appartenen­za; diventa determinante la figura del leader, che riverbera su tutta la formazione politica la luce della sua notorietà. Viviamo una si­tuazione di transizione: accanto a Forza Ita­lia, tutta identificata con il suo leader, convi­vono le forze ancora organizzate come partiti che ritengono di essere meno toccate dal pro­cesso di mobilizzazione dell’elettorato. Per i popolari. la loro anomala collocazione, rinvia ad una probabile instabilità. Paradossalmen­te, è proprio l’area di sinistra-centro, da cui più forte è venuta la spinta al cambiamento verso il maggioritario, quella che meno ha sa­puto darsi un’organizzazione coerente con il nuovo sistema: né partito tradizionale, né mo­vimento illuminato da un leader. E la strategia di tutta l’opposizione dipende dal proble­ma di dare unità e peso a quest’area.

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→  novembre 1, 1994


«Perché Berlusconi non vende le sue televisioni?» si scriveva su queste colonne nel numero di maggio, analizzando le ragioni per cui al Berlusconi imprenditore sa­rebbe convenuto, sul piano economico, mettere in vendita le sue antenne. E si concludeva che Berlusconi non vende, non perché ciò sia in contrasto con i suoi interessi economici, ma nonostante che ciò probabilmente lo sarà.

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→  ottobre 1, 1994


Come saranno le ‘autostrade informatiche’?
Larghe e a doppia corsia. Per far passare rapidamente le informazioni necessarie a poter scegliere tra centinaia di film, effettuare videoconferenze o diagnosi mediche, per lavorare da casa avendo a disposizione tutti i documenti che servono, per sfogliare il catalogo di un grande magazzino, e magari ordinare un vestito su misura vedendo sul video ‘l’effetto che fa’, è necessario disporre di canali di comunicazioni larghi (più esattamente a banda larga); non bastano più i due fili di rame del normale telefono, e neanche il cavo coassiale che è largamente diffuso in altri paesi, ci vuole la fibra ottica. (Ci sarebbe anche il satellite, ma sembra meno… vicino).

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