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→  luglio 28, 1998


Qualcuno prima di me ha menzionato la verifica di maggioranza: non è la sola verifica, dato che nello stesso periodo di tempo dovrà partire la verifica degli accordi del 1993, conclusi da Ciampi a seguito dell’accordo del 1992 di Amato, cui sostanzialmente siamo debitori del successo dell’entrata in Europa. I temi delle due verifiche sono connessi per più ragioni: in primo luogo perché — come è stato più volte ricordato — il problema del Mezzogiorno riguarda tutto il Paese e gli strumenti di intervento mirati diventano sempre meno praticabili. In secondo luogo perché l’emergenza occupazione, che è la parte più visibile dei problemi del Mezzogiorno, è legata secondo i più al reperimento delle risorse, e questo problema è necessariamente connesso ad uno dei temi centrali della verifica dell’accordo del ’93, ovverosia la riforma della previdenza.

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→  luglio 24, 1998


Giano bifronte, questo il simbolo che si dovrebbe scegliere per il problema delle casse di risparmio: a indicare non solo l’incompiuta separazione tra fondazioni e banche, ma anche la doppiezza e l’ambiguità che sembrano inseguire questo problema come una maledizione. Ora l’ambiguità rischia di diventare definitiva, di diffondersi e contagiare anche il sistema delle società private: se la legge in discussione in questi giorni al Senato non dovesse essere emendata.

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→  luglio 16, 1998


Un esame di coscienza e una proposta capace di mandare ai mercati (anche agli imprenditori che Ciampi accusa di neghittosità) un segnale chiaro
Appena ho letto la puntigliosa ed orgoglisa rivendicazione del Ministro Ciampi delle privatizzazioni effettuate, ho fatto un esame di coscienza.
Quando poi ho letto il rimbrotto di Ciampi ai nostri imprenditori, che avrebbero investito troppo poco, mi è parso ci fosse un nesso tra le due cose.

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→  luglio 1, 1998


Nella mia esperienza di parlamentare convinto dell’utilità per il Paese di aprire al mercato e alla concorrenza molti settori della vita italiana che ne restano esclusi, c’è una cosa che col tempo mi è divenuta sempre più chiara. Non c’è niente di peggio che apparire un estremista convinto a priori della bontà delle soluzioni che indica. Se si suscita questa reazione, si ottiene solo l’effetto di allontanare financo la possibilità che il confronto avvenga sui problemi concreti. E si finisce automaticamente per fare il gioco di coloro che, si tratti di sincere convinzioni ideologiche o di interessata tutela dei monopolisti. nulla di meglio chiedono che liquidare nuove proposte come pure astrazioni, magari inadatte al ruolo giocato nel nostro Paese dalla mano pubblica.

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→  aprile 23, 1998


Diversi sopraccigli si inarcano di fronte alle decisioni di Gian Mario Rossignolo. E non solo di nostalgici della Telecom dei partiti. Ma, in realtà, quanto sta avvenendo alla Telecom era prevedibile

Prima la sostituzione di Tommasi con Gamberale, a sua volta subito ridimensionato. Poi la drastica potatura dei progetti di cablaggio e del «Fido» da città. Infine la sostanziale denuncia dell’alleanza strategica con At&t. Diversi sopraccigli si inarcano di fronte alle decisioni di Gian Mario Rossignolo. E non solo di nostalgici della Telecom dei partiti. Ma, in realtà, quanto sta avvenendo alla Telecom era prevedibile.

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→  aprile 9, 1998


L’accusa che il Presidente della Repubblica ha lanciato venerdì 28 marzo a quegli industriali “predoni del Sud”, che hanno preso i denari dello stato senza creare lavoro e radicare imprese ha dato luogo a un’accesa ma breve polemica, presto dispersasi nell’ermeneutica del dettaglio – a chi davvero alludesse il capo dello Stato – invece di concentrarsi sulla sua sostanza. Ritengo invece che essa meriti un approfondimento. Scalfaro ha scelto di parlare mentre al convegno di Parma Fossa ripeteva il suo non possumus: non si può accettare che la negoziazione dei contratti di lavoro sia sottratta alla libertà delle parti e sia imposta per legge.

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