→ ottobre 25, 2001
Nel ’94 sono entrato in politica, candidato di Alleanza democratica nelle liste progressiste. Fui tra i fondatori dì “Liberal”, diretto da Nando Adornato. Sette anni dopo, a maggio, Adornato, eletto nelle liste di Forza Italia, diventa presidente della Commissione cultura della Camera; a settembre io prendo la tessera dei Ds. Che a Claudio Rinaldi (“Né con il governo né con i Ds” “L’Espresso” n. 41) non appaia chiarissimo chi sta con chi, veramente “non ci posso credere”.
La risposta
È chiaro chi sta con chi. È chiaro anche chi stava con chi. (CR.)
→ agosto 19, 2001
Intervista di GBB.
Franco Debenedetti, senatore dell’Ulivo, è uomo d’impresa, ma anche uomo della sinistra. La sua apertura alle sollecitazioni di Fazio sulla flessibilità in uscita è un segnale importante. Debenedetti annuncia che, alla ripresa dei lavori parlamentari, ripresenterà il suo disegno di legge in materia: «Se la sinistra, nella scorsa legislatura, l’avesse fatto proprio, sarebbe stato un atto di grande coraggio politico. Oggi è inutile nascondersi, le cose sono del tutto diverse».
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→ luglio 15, 2001
Intervista di Alberto Mingardi
Ogni volta che riattacco il telefono con Franco Debenedetti, non riesco a fare a meno di chiedermelo. Ma che ci fa a sinistra, che cosa centra questo signore piemontese, aristocratico e liberista, coi Diesse e le loro magagne. Boh. Credo che la risposta stia in quelle facce da assalto alla diligenza di cui pullula la destra italiana.
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→ luglio 3, 2001
Intervista di Patrizia Rettori
La tempesta Montedison si è abbattuta sul mondo politico con effetti singolari. Ulivo e Casa della Libertà erano uniti prima delle elezioni attorno al decreto varato dal governo Amato per sterilizzare il peso del colosso francese Edf. E lo sono anche adesso che nella partita è entrata la Fiat: il governo dichiara la sua neutralità, e l’ex presidente della Camera Violante apprezza. Eppure la vicenda ormai non è più solo nella scalata di un monopolista straniero ad una grande azienda italiana: il paesaggio finanziario può uscirne sconvolto, con il declino di Mediobanca e l’ascesa della Fiat. In più. ed è una malignità di dominio pubblico, tutto nascerebbe da un patto Agnelli-Berlusconi: l’Avvocato ha appoggiato il Cavaliere in campagna elettorale, il governo ricambia lasciando mano libera alla Fiat. Franco Debenedetti, senatore dell’Ulivo, dissente sia dal suo schieramento che dal governo.
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→ maggio 24, 2001
Intervista di Eugenio Corsaro
L’obiettivo lo convince, il metodo per raggiungerlo meno. Franco Debenedetti, economista e per la terza volta senatore ds, ci mette un po’ prima di esprime il proprio giudizio sulla vicenda. Riflette a lungo, poi misura le parole e spiega: «Partiamo dal punto che gli interessi prevalenti sono quelli dei consumatori e degli investitori. E indubbio che la politica francese ha ostacolato la liberalizzazione del mercato elettrico danneggiando i consumatori. Questa azione va contrastata con una risposta politica. Bisogna far sì che il caso Edf diventi l’occasione per un’azione congiunta che parta dall’Italia e coinvolga Spagna e Inghilterra. Nell’Europa del mercato unico bisogna evitare che imprese di stato di un paese si espandano nei territori che gli altri paesi hanno reso liberi.
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→ maggio 5, 2001
Tribuna elettorale
Franco Debenedetti, «il padrone di sinistra», è nato 68 anni fa, è cresciuto, si è laureato e lisa sempre vissuto a Torino. In città, nel collegio per il Senato del centro, si è candidato con successo già due volte e dove ora si ripresenta. Nelle prime due occasioni ha prevalso su Gipo Farassino e Jas Gawronski. Il 13 maggio di quest’anno dovrà vedersela invece con il notaio Aldo Scarabosio, uno degli uomini di punta di Forza Italia e della Casa delle libertà. Prima di dedicarsi alla politica Debenedetti ha lavorato a lungo nell’azienda di famiglia e in Fiat, sempre seguendo il fratello Carlo, anche in Olivetti. È fondatore e presidente della Interaction Design Institute di Ivrea e consigliere di amministrazione di Cir, Cofide, e della Fondazione Rodolfo Debenedetti. La scelta di schierarsi, sette anni fa, con il più importante partito della sinistra, non è stata una sorpresa, dato che, già al tempo dei grandi scioperi dell’autunno caldo, aveva espresso la propria solidarietà alle posizioni degli operai.
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