→ giugno 17, 2002
Il Senatore dell’Ulivo critica l’esecutivo per la sua mancanza di determinazione
Ha ricompattato l’unità sindacale e ha diviso la compagine governativa; ha dovuto subire il primo sciopero generale dopo vent’anni; ha propiziato il successo di una oceanica manifestazione indotta dalla CGIL, che ha riscosso consensi e partecipazioni anche fuori dalla propria base; ha irritato e preoccupato i grandi industriali, senza accontentare i piccoli e medi, indebolendo la posizione del Presidente di Confindustria; ha reso più conflittuali le relazioni industriali, in cui sono riecheggiate accuse che non si udivano da anni e si sono rimessi in circolo sospetti di discriminazioni; si vede costretto a mettere a carico del bilancio dello Stato risorse non previste per una parziale ed affrettata riforma degli ammortizzatori sociali.
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→ aprile 29, 2002
Franco Debenedetti interviene al Forum di Kataweb: “Che fare della Rai?”
Che sia necessario procedere a una riforma complessiva del sistema televisivo è evidente: da un lato per ragioni di pluralismo; dall’altro per ragioni di sviluppo industriale del settore dei media. La situazione attuale, con il duopolio bloccato RAI – Mediaset non garantisce il pluralismo e frena lo sviluppo. Sulla diagnosi sono d’accordo in tanti: a parole.
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→ aprile 24, 2002
Dopo Francia e Germania
Dopo il risultato delle elezioni presidenziali in Francia, e di quelle regionali in Germania, la questione sollevata da Furio Colombo nell’editoriale di domenica (Opposizione: professionisti e volontari) assume un significato diverso. In due sensi: perché la dimensione del problema non è più solo quella italiana; e perché dobbiamo chiederci che cosa l’opposizione in Italia possa imparare dalla sconfitta della sinistra in Francia.
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→ marzo 25, 2002
Lettera aperta
Caro collega,
il tema del rapporto tra gruppi parlamentari e direzione, nel definire la linea politica del giornale, era stato da me sollevato durante l’incontro con Furio Colombo del 13 Marzo. Ho poi sviluppato le riflessioni nate in quella nostra riunione in un articolo che avevo mandato all’Unità la mattina di lunedì 18.
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→ marzo 22, 2002
C’è una frattura quando i riformisti vengono chiamati traditori, e se ne chiede la proscrizione (è accaduto anche al sottoscritto).
C’è una frattura quando, come fa quotidianamente l’«Unità», a forza di accostare l’oggi a fascismo e nazismo, di vedere in ogni atto di governo un attentato alla Costituzione, di invocare interventi emergenziali del Capo delle Stato, si dà corpo e sostanza al fantasma del regime. AI regime la sola risposta non è quella delle urne, ma delle armi. Sta nell’aver creato questa atmosfera la terribile responsabilità, sia pur tutta politica e nulla penale, di chi ha spinto l’opposizione a toni, giorno dopo giorno, sempre più estremi: perché se le parole sono dette con convinzione, c’è sempre qualcuno che viene convinto.
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→ marzo 18, 2002
Da quando l’Unità è ritornata in edicola, quello che ha avuto luogo mercoledì scorso in Senato è stato il primo incontro tra il gruppo parlamentare DS e la direzione del giornale.
Un evento quasi dovuto: infatti nel riquadro stampato tutti i giorni in basso a destra di pag. 31, si legge che l’Unità è il “quotidiano dei gruppi parlamentari dei democratici di sinistra”. Quell’indicazione non è rituale, quasi un omaggio alla storia del giornale, è invece legata alla vita stessa del giornale, nel senso molto preciso della sua possibilità di esistere.
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