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→  maggio 22, 2011


Muss Berlusconi nachder Niederlageinden Lokalwahlen abtreten?Nicht sofort, aber bald, ist der ehemaligeSenatorFranco Debenedetti überzeugt. Er kritisiert die Opposition, der er selber angehörte:Sie verteufleBerlusconi, statt Reformen vorzuschlagen. So falleItalien immer weiter zurück. Interview: FrancescoBenini.

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→  aprile 8, 2011


La sconfitta di Cesare Geronzi in Generali va letta in continuità con l’estromissione di Alessandro Profumo da Unicredit, e, risalendo ancora più addietro, con quella di Vincenzo Maranghi da Mediobanca. Dal quadro emerge in tutta evidenza il rafforzamento delle Fondazioni di origine bancaria.

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→  novembre 14, 2010


Intervista

Se domandi a Franco Debenedetti – imprenditore ed ex senatore Ds – se Silvio Berlusconi è finito, lui prima ti dice: «C’è una domanda di riserva?», poi si lascia andare in un sospiro pensoso e, alla fine, se insisti, ti risponde.

Il Cav è al capolinea? «Silvio Berlusconi è in una situazione gravemente compromessa. Pur non volendo sottovalutare la sua abilità nelle contese elettorali, situazioni in cui riesce a dare il meglio di sé, io credo che la sua magia sia fortemente appannata, credo sia finita».

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→  novembre 9, 2010



Più dei libri letti, più delle fotografie conservate, sono le case che si sono abitate a raccontare una vita. Ancora di più quando la casa non è né di famiglia, né di proprietà, e il permanervi non è frutto di abitudine o di convenienza, ma il risultato di ripetute volontarie conferme. In questo caso ripetute per quarant’anni. Come l’architettura è prima di tutto del committente, così lo è, a maggior ragione, il progetto di una casa: al committente sarà dunque consentito, rovesciando la nota prospettiva, fare il ritratto della sua casa “dal” suo personale “interno”.

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→  agosto 3, 2010


Marchionne non vuole riforme ma certezza per il business

Roma, 3 ago. – Una legge che consenta ad un contratto aziendale di derogare al contratto nazionale. E’ la chiave di volta della partita Fiat, secondo Franco Debenedetti che, interpellato dall’ADNKRONOS, chiarisce: “lo scopo di Marchionne è di avere assicurate condizioni ragionevolmente stabili da sapere se i conti quadrano: quante macchine vengono prodotte con quegli investimenti e se la produzione avrà la flessibilità per rispondere alla domanda del mercato”.

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→  luglio 28, 2010


«Questo modello, basato sulla capacità di magnetizzare i consensi e , quindi, sulla capacità di formare coalizioni, è strettamente legato alla figura di Berlusconi. Ma non è solo per motivi fisiologici che è siamo giunti alla fase finale di questa esperienza. Credo ci sia anche una ragione politica: Berlusconi è riuscito a radunare tutti i voti della non sinistra italiana, ma non è riuscito a formare una destra, sia nella sua coesione sia soprattutto nella sua cultura politico. Questo è il vero problema politico che c’è oggi. Perché a sinistra anche il PD, fallita l’ambizione veltroniana dell’autosufficienza, è alla ricerca di una sua identità, tra richiami di modelli desueti, e tentazioni vendoliane. In entrambi i casi potendo al massimo mirare ad apportare i propri voti a una futura coalizione».