→ marzo 26, 2013

Intervista di Andrea Pira
“Alla 12esima ora il dramma cipriota è giunto all’epilogo: i 5,8 miliardi richiesti al settore privato cipriota accanto a quelli forniti dalla Troika, saranno ricavati da un prelievo sui depositi di valore superiore a 100mila euro nelle banche cipriote. Per pareggiare il conto il prelievo (tassa o confisca o sequestro, comunque lo si voglia chiamare) debba essere superiore al 20 per cento, qualcuno dice che potrebbe arrivare anche al 40 per cento”, ha spiegato Franco Debenedetti, manager, senatore e da pochi giorni presidente dell’Istituto Bruno Leoni, in una conversazione con Formiche.net, sullo stato della crisi cipriota.
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→ marzo 20, 2013

Ambiguità considerare che… non fossero debito, dato che per convenzione non vanno a formare il debito pubblico che conta ai fini del Patto di Stabilità.
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→ marzo 19, 2013

Decidere di fare il bail out; di non attivare il meccanismo dell’ESM; di farne invece pagare il costo in buona parte ai clienti delle banche; o solo a quelli che hanno conti superiori ai 100.000 €; o un po’ meno sotto e un po’ di più sopra la soglia, variamente modulando entità del “prelievo di sangue” con entità del deposito.
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→ marzo 17, 2013

Caro Direttore,
Alla fine è arrivata! Ero curioso di vedere se il coraggio del buon senso avrebbe prevalso sulla pavida ottusità. Ma quando ho visto la busta verzolina, e il mittente, Comune di Cortina, mi sono dato ancora una volta dell’inguaribile ottimista. Il fatto me l’ero stampato bene in mente: era Capodanno, mezzodì di una giornata di sole. Ero in via Roma, l’amico con cui volevo andare a sciare tardava e avevo messo la mia A3 in testa a una fila di macchine ferme in doppia fila. Stavo armeggiando con la radio, quando alzo la testa e vedo nello specchietto retrovisore un vigile, che sta scrivendo sul suo blocchetto: prima che finisse, metto in moto e mi allontano. Voglio proprio vedere se mi mandano la multa, mi son detto. Me l’hanno mandata.
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→ marzo 1, 2013

Intervista di Matteo Rigamonti
Intervista a Franco Debenedetti, che analizza il voto: «Bersani? Se l’obbiettivo è solo “smacchiare il giaguaro”, si fa la fine della “gioiosa macchina da guerra”».
«Il verdetto delle urne dimostra che se l’obbiettivo è solo “smacchiare il giaguaro”, si fa la fine della “gioiosa macchina da guerra”». Secondo Franco Debenedetti, a pesare nella disfatta del Pd è stata soprattutto la gestione un po’ “vecchio stile” del partito e delle primarie. Ma a fronte dell’affermazione decisa del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, a uscire con le ossa rotte dalle urne sono stati anche Berlusconi («c’è un limite a quello che si può ottenere con gli strumenti della comunicazione») e soprattutto Monti, che difficilmente avrà «la possibilità di rientrare nei giochi». Il premier uscente, afferma Debenedetti a tempi.it, ha commesso anche un “peccato capitale”, per dirla con il linguaggio del suo ultimo libro (Il peccato del professor Monti, edito da Marsilio Editori): inseguendo a tutti i costi la sostenibilità dei conti pubblici ha coltivato il suo «pregiudizio negativo verso la vita politica».
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→ febbraio 17, 2013

Nella lettera che la Bce ha mandato al governo nell’agosto 2011 c’erano dei vincoli, delle prescrizioni e delle raccomandazioni che andavano al di là di ciò che normalmente l’Europa chiede di fare ai vari Paesi», dice Mario Monti intervistato da Federico Fubini.
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