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→  settembre 17, 2014


Corruzione a norma di legge. La lobby delle grandi opere che affonda l’Italia.
di Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri
Rizzoli, 2014
pp. 235


MoSE, Expo e Tav. Tre casi di scuola sulle “poche parole che valgono milioni” analizzate da Giavazzi e Barbieri

Di corruzione si può scrivere con la lente del magistrato, con i modelli dell’economista, con la gioia perversa del moralista. Se ne può scrivere anche con amore e dolore, amore per una delle più straordinarie città del mondo, dolore per gli scempi, morali e fisici, che in suo nome si sono compiuti: Venezia. E’ quello che fanno Francesco Giavazzi e Giorgio Barbieri in “Corruzione a norma di legge”.

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→  settembre 14, 2014


House of Debt
How They (and You) Caused the Great Recession, and How We Can Prevent It From Happening again

by Atif Mian e Amir Sufi
The University of Chicago Press, Chicago and London,
pagg. 220

La Grande Recessione come crisi bancaria: è la spiegazione standard. Che variamente combina eccesso di mutui garantiti dal Governo, cartolarizzazione che riduce il premio al rischio, tassi di interesse troppo bassi, mancato salvataggio della Lehman; e, per i moralisti, avidità dei banchieri e conflitto di interesse delle agenzie di rating.

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→  luglio 13, 2014


Michael Lewis,
Flash Boys,
W.W. Norton and Company,
New York, pagg. 288.


Nathan Rothschild aveva un’informazione privilegiata: sapeva che Wellington aveva vinto. Ma qualunque cosa avesse fatto, comperare o vendere, sarebbe stata anch’essa un’informazione, che altri avrebbero sfruttato, erodendo il valore della sua. Così quella mattina in Borsa andò al solito posto vicino a una colonna, senza che nulla potesse trasparire dal suo comportamento: quello che poi avvenne fa parte delle leggende della finanza.

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→  maggio 29, 2014


Asti, 18 marzo 2014
con Alberto Cavaglion e Paolo De Benedetti

Roma, 15 maggio 2014
con Enrico Mentana, Giovanni Orsina e Nathania Zevi

Milano, 29 maggio 2014
con Ferruccio de Bortoli e Emilio Ottolenghi


Presentazione a Milano,
Libreria claudiana
29 Maggio 2014


L’occasione da cui sarebbe nato questo libro, è legata a un nome. Attaccato o staccato? C’ è un fatto che ancora oggi non riesco a spiegarmi. Il censimento napoleonico del 1808 mette fine alle incertezze consentite dalla traduzione di Le Bet Baruch: i Debenedetti sono “ufficialmente” attaccati. E così restano in tutti i documenti. Finché, credo negli anni ’30, alcuni, ma non tutti, prendono a scriversi staccati. Perché? Debolezze nobiliari? Fa ridere. Nicomedismo per sfuggire alle leggi razziali? Fa piangere. Io mi son costruito l’ipotesi che derivi dall’afflusso di funzionari del Mezzogiorno, dove il De Benedetti in tutte le sue varianti è diffuso, e ha tutta l’aria di essere parente degli Espositi, Diotallevi. Oggi, se non si dice niente, Debenedetti sul computer lo scrivono staccato.

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→  maggio 20, 2014


Thomas Piketty
Le Capital au XXIème siècle
SEUIL, 2013


Alcune delle formule che hanno cambiato il nostro modo di capire il mondo sono semplici e compatte: quella di Einstein dell’equivalenza di massa ed energia, quella che definisce l’entropia, che Planck scrisse sulla tomba di Blotzmann. La formula della “diseguaglianza fondamentale”, che “in un certo senso riassume la logica complessiva” del lavoro di Thomas Piketty, quanto a compattezza è imbattibile imbattibile: “r>g”. Ma che sia la legge bronzea che spiega il funzionamento del “capitale del XXI secolo” è tutto da vedere.

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→  maggio 12, 2014


Stephen D. King
Quando i soldi finiscono
La fine dell’abbondanza in Occidente
Fazi editore, 2014


Quando i soldi finiscono è solo un gioco di parole, scrive Stephen D. King a proposito del titolo che ha dato a questo suo libro: ovvio, finché c’è una banca centrale disposta a stamparli i soldi non finiscono mai. Ma può finire la fiducia, e senza di essa la società finisce per disintegrarsi.

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