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→  gennaio 17, 2010


Come cambia la sfida cinese:
dal prodotto alle persone

di Marco Carone e Giorgio Secchi
FrancoAngeli Editore, 2010
pp. 216


La riforma del mercato del lavoro, cioè delle tradizioni e delle istituzioni determinano le modalità con cui il lavoro viene prestato, è la grande assente nell’agenda delle riforme che si auspica che vengano introdotte nell’economia cinese. Lo era prima della Grande Crisi Finanziaria del 2008, quando il pericolo sembrava essere quello di una crisi monetaria dovuta al debito estero degli USA e, per scongiurarlo, si indicava la necessità di introdurre riforme nell’economia cinese, volte ad aumentare consumi interni. Al centro dell’attenzione erano le istituzioni del welfare: tutele dei lavoratori cinesi avrebbero ridotto la necessità di risparmiare per coprirsi dai rischi di malattie e vecchiaia, e quindi avrebbero consentito di consumare di più.

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→  settembre 1, 2009


Una storia operaia
di Riccardo Ruggeri
Francesco Briochi Editore, 2009
pp. 230


La storia è, classicamente, storia di fatti. Oppure biografia, storia di «vite di uomini illustri». O ancora autobiografia, storia della propria vita e dei fatti di cui si è stati personalmente partecipi.
Questa storia è diversa, costruita com’è da ritratti di persone incontrate. Chi è il protagonista? L’autore in quanto è lui presente in ognuno di quegli incontri? O l’altro, i personaggi incontrati e rappresentati?

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→  maggio 29, 2009


Ormai trent’anni di vita politica italiana sono stati dominati dalla questione televisiva: dalla diffusione della Tv a colori alle televisioni private e poi all’impero berlusconiano; dalle prime risposte della sinistra italiana negli anni Settanta fino al ruolo di Craxi e al grande scontro innescato dalla discesa in politica di Silvio Berlusconi; dall’attenzione con cui il mondo della cultura ha dapprima letto le novità dell’industria televisiva fino alla guerra di trincea condotta da “Repubblica” contro la Tv commerciale.

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→  aprile 1, 2009


I FILM DELLA NOSTRA VITA
76 leader d’opinione raccontano il film più amato

Della Porta Raffo Mauro (a cura di)
edizioni Ares, 2009


Contributo di Franco Debenedetti

Se per scegliere il film che mi è piaciuto di più scavassi nella memoria, dovrei poi verificare, e dunque rivederlo: correndo il rischio di rovinare un bel ricordo.
No, non voglio rivedere Hiroshima mon amour, voglio conservare la fascinazione di quel «à Nevers».
Così come l’«asa nisi masa» della bimbetta a Zvani in Otto e mezzo.
O la voce triste di Hal in 2001 Odissea nella Spazio, mentre muore incredulo che qualcuno possa distruggere la sua razionalità.

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→  maggio 30, 2008


Cartello a perdere.
Assicurazioni, Antitrust e Scambio d’Informazioni

a cura di Alberto Mingardi
Prefazione di Franco Debenedetti
Rubbettino Editore, 2008
pp. 319


In un libro in cui si parte da sentenze antitrust in questioni riguardanti vari rami assicurativi, per discutere dei principi, teorici, ideologici e politici, su cui si basa l’attività antitrust stessa, e quindi sottoporne a critica i costrutti fondamentali, mercato rilevante, attività collusiva, quello stesso di concorrenza, giungendo infine a mettere in serio dubbio la possibilità di un antitrust che non sia distorcente del mercato; in un siffatto libro non può mancare una considerazione sulla situazione esistente fino a pochi anni fa in un Paese quale il nostro, in cui il 50% delle attività economiche erano intermediate dallo Stato, e di conseguenza per interi settori non aveva senso parlare di mercato e di concorrenza; e sviluppare alcune considerazioni sul ruolo che l’Autorità per la Concorrenza ed il Mercato ha avuto nella più grande trasformazione della nostra economia, vale a dire l’uscita dello Stato da gran parte delle attività finanziarie e industriali che esso gestiva.

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→  febbraio 1, 2008


Occidente contro Occidente
di Andrè Glucksmann
Prefazione di Franco Debenedetti
Editore Lindau, 2008
pp. 214


Occidente diviso, Occidente unito. Il che è la stessa cosa. Perché in Occidente, dai tempi di Atene, spada in un pugno e denaro nell’altro, sono mossi — a differenza dell’Oriente autocratico o teofanico — da una teoria della sovranità e della legittimità del pensiero condiviso, come insegna Leo Strauss nel suo Gerusalemme e Atene, studio sul pensiero politico dell’Occidente. Per quanto oggi più che mai semplificatoria appaia la sintesi hegeliana del movimento della storia universale, resta di una certa validità quello che Jakob Burckhardt scriveva, nelle sue Riflessioni sulla storia universale, «che la storia universale sia la rappresentazione del modo come lo spirito pervenga alla consapevolezza del proprio intimo significato: vi dovrebbe aver luogo una evoluzione della libertà, in quanto nell’Oriente era libero uno solo, poi presso i popoli classici pochi, e l’era moderna rende liberi tutti».

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