→ settembre 5, 2003
b>Quale lezione trarre da Telekom Serbia
“Se è strategico, deve essere carissimo”: era la battuta con cui tra colleghi commentavamo certe iniziative del gruppo Fiat – di cui all’epoca dirigevo uno dei settori. Casi in cui non è la strategia a giustificare la convenienza di un prezzo esorbitante, ma è il prezzo a confermare la validità di una strategia, se ne son visti tanti. Telekom Serbia è uno di questi?
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→ agosto 21, 2003
Un museo praticamente incustodito. Ma nessuno protesta
Immaginiamo un museo che abbia, tra le opere esposte, uno dei quadri più importanti del nostro Rinascimento; che non disponga di un deposito bagagli, per cui i visitatori possano – o debbano- aggirarsi per le sale con i loro zaini sulle spalle; che non sia provvisto di catalogo, né di monografie sul grande maestro; che il famoso capolavoro sia contenuto in una teca non particolarmente robusta, che nella sala non ci sia nessun inserviente, come nelle altre d’altronde, tutti trovandosi a chiacchierare nel cortile; e che uno di essi, avvertito da un visitatore della presenza di un paio di turisti aggirantesi muniti di capaci borse, rispondesse che il museo è controllato da un impianto televisivo a circuito chiuso, e di farsi di conseguenza gli affari propri.
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→ luglio 25, 2003
Il ministro dell’economia e la concorrenza cinese
Ma che cosa ha nel mirino Giulio Tremonti quando dà alla concorrenza della Cina la colpa del declino industriale del paese, e chiede all’Europa di adottare misure protezionistiche per compensare il divario di costi tra loro e noi? L’economista Tremonti sa che tutto l’import europeo vale il 20% del PIL, che il 23% di questo viene dall’Asia (Giappone escluso), e che quindi il suo valore é inferiore al 5% del PIL.
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→ luglio 11, 2003
La frase del Cavaliere? Calcolata
La prima reazione dei fedelissimi del Cavaliere dopo l’incidente Schulz è stata di difesa; solo a giorni di distanza, sono passati all’attacco. Quello che sorprende è che tutti i commentatori, amanti fedeli o oppositori arrabbiati, abbiano valutato l’episodio in sé, e non con il criterio del costo-opportunità, per dirla con gli economisti.
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→ giugno 27, 2003
Un libro di Pietro Ichino sui doveri del dipendente pubblico verso l’utente
La prossima volta che un impiegato a uno sportello dell’anagrafe o di un ufficio postale vi tratta in modo svogliato, per non dire sgarbato; se osservate che il modo in cui tiene il suo spazio di lavoro trasuda sciatteria e scarsa cura: avete il diritto di ricordargli l’art. 1172 del codice civile. Questo fissa il criterio di valutazione dell’attività prestata dal lavoratore, che deve essere quello della “diligenza del buon padre di famiglia”. E’ quanto si apprende spigolando nel “Contratto di lavoro”, la monumentale di Pietro Ichino.
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→ giugno 13, 2003
Da rivedere 2,5 milioni di contratti
Sembrava una cosa tutta interna alla sinistra la battaglia politica sul referendum per estendere l’art. 18 alle aziende con meno di 16 dipendenti: voluto da Rifondazione, ma non da Cofferati, che pure in nome del diritto a non essere licenziato aveva portato a Roma milioni di persone, sostenuto invece dalla CGIL, mentre la maggioranza dell’Ulivo si divide tra chi vota no, chi pratica l’astensione attiva e chi quella turandosi il naso.
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