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→  novembre 28, 1994


Due milioni di posti di la­voro nella sola Germa­nia potrebbero essere creati se il lavoro a tempo par­ziale venisse adottato in modo ampiamente diffuso. Questo il risultato clamoroso di uno stu­dio di Helmut Hagemann, ricer­catore della McKinsey.

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→  novembre 16, 1994


I 18 Paesi dell’Apec, la coope­razione economica pacifico-a­siatica, hanno raggiunto un ac­cordo per arrivare gradual­mente alla liberalizzazione del commercio entro il 2020.

Che cosa hanno in comune gli Stati Uniti e il Papua Nuova Guinea? Entrambi sono membri dell’Apec, acronimo che sta per Forum per la coopera­zione economica dell’Asia e del Pacifico, che ieri ha iniziato, a cin­que anni dalla sua costituzione, il suo secondo meeting informale in Bogor, Indonesia, con la parteci­pazione del Presidente americano.

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→  novembre 14, 1994


Si dia in leasing una rete Fininvest»: così. Massimo D’Alema, a «Braccio di Ferro», polemizzando con Giuliano Ferrara sul conflitto d’interesse, rilancian­do una sua precedente propo­sta.

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→  novembre 4, 1994


Caro ingegner Presutti,
ricorda quando lei fu nominato presidente di Semea, l’azienda Ibm responsabile per tutta l’area centro-sud europea? Eravamo concorrenti, allora, ma c’era nei miei rallegramenti la soddisfazione sincera nel vedere che i suoi successi erano valsi a portare in Italia un importante centro decisionale. Poi nella sua nomina ad Assolombarda vidi il riconoscimento che, a un certo livello di responsabilità, le energie personali investite da un manager non sono diverse dalla totale identificazione di un imprenditore con il suo buiness. Sicché sfuma la differenza tra manager e imprenditore.

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→  novembre 1, 1994


La nazionalizzazione dell’energia elettrica fu il punto d’arrivo di un lungo e approfondito dibattito. Oggi, la privatizzazione dell’Enel rischia invece di risolversi in una colossale occasione mancata, attuata senza i necessari approfondimenti e unicamente per soddisfare le esigenze di cassa del Tesoro, dietro le quali management, sindacati e partiti indossano le vesti di conservatori che trent’anni fa ammantavano gli industriali elettrici. Allora produrre energia e renderla disponibile su tutto il territorio era una necessità posta dall’accelerata industrializzazione del Paese.

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→  ottobre 19, 1994


Siamo probabilmente l’unico paese industrializzato a non disporre di servizi via cavo: quindi rischiamo di precluderci l’accesso agli sviluppi del multimediale. Il termine ha una sua allusiva indeterminatezza. Schematizzando, la multimedialità nasce dalla connessione tra il mondo dei dati (banche dati, voci, musica, immagini, film, cataloghi di prodotti) con il mondo di chi a questi dati vuole accedere con un’interazione individuale, scegliendo e rispondendo. L’interazione è essenziale al multimediale: consente l’emergere di nuovi modi di istruirsi, di acquistare, di lavorare, di scegliere i propri divertimenti, di comunicare con immagini e dati anziché solo con la voce. La multimedialità unisce l’interattività ‘naturale’ propria del mondo della telecomunicazione, con la ricchezza di informazione che oggi ci è offerta solo dalla televisione (un segnale video contiene mille volte più informazioni che il normale segnale audio telefonico).

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