→ giugno 27, 1997

Frankenstein oppure Dottor Jekill e Mister Hyde? Parliamo ovviamente di fondazioni bancarie e della legge in esame alla Camera. Il progetto, redatto da giuristi non certo “giacobini”, firmato da Ciampi, sembrava avviato ad una agevole conclusione.
Anche perche’, da quando era stato presentato, le cose si erano mosse. Quanto alla privatizzazione, Sanpaolo e Cariplo hanno avviato propri programmi; per le banche meridionali ha provveduto la cogenza dei conti economici e del Codice civile; al vertice della piu’ tetragona, Montepaschi, e’ stato posto un presidente di grande levatura. Quanto agli esuberi e’ stata trovata, con i buoni uffici del Governo, una soluzione che pare soddisfacente anche per la Banca di Roma, cui il problema sta particolarmente a cuore.
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→ giugno 23, 1997

Il contrasto euro americano sulla flessibilita’ sociale e dei mercati, emerso con durezza a Denver, ripropone agli occhi degli italiani e degli europei avvertiti la vera radice del male che ci colpisce e dell’illusione con cui molti politici europei si ostinano a volerlo curare.
Negli ultimi 20 anni il tasso di disoccupazione in Francia, Germania ed Italia si e’ piu’ che raddoppiato, in costante progressione, (salvo una breve inversione di tendenza nel periodo 89-91). Al contrario in USA la disoccupazione e’ oscillata intorno al 6%, ed oggi e’ dimezzata rispetto al 1991, punto minimo della recessione. In vent’anni in Europa si sono distrutti 2 milioni di posti di lavoro: in USA se ne sono creati 38 milioni.
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→ giugno 6, 1997

Che si possa rinverdire il mito dello statalismo di successo: questo il pericolo che additavo con la metafora dei nuovi Mattei, riferita ai nuovi manager delle grandi holding pubbliche. Che si tratti di un pericolo reale lo dimostrano proprio gli argomenti addotti per confutarmi.
Per Augusto Ninni e Sergio Vacca’ (I nuovi Mattei e il Governo spettatore, Corriere della Sera del 30 Maggio) “si deve evitare di attribuire alla privatizzazione sicuri, immediati effetti positivi su efficienza e competitività; ” un sensibile miglioramento nell’efficienza non è conseguenza necessaria della privatizzazione” bensì di modifiche di strategia e organizzazione che anche il nuovo management può realizzare.
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→ maggio 23, 1997

Come mai questa accelerazione improvvisa nelle privatizzazioni, tanto piu’ sorprendente in un processo che sembrava bloccato dall’epoca del Governo Amato, nonostante dichiarazioni di ministri e ammonimenti di governatori?
Il mese scorso Sanpaolo ha annunciato il suo piano di privatizzazione. Nei giorni scorsi l’ha fatto Cariplo. Anche la privatizzazione di BNL-Banco Napoli-INA appare oggi piu’ vicina.
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→ maggio 10, 1997

Il mondo delle grandi aziende si sta animando di importanti iniziative: l’accordo ENI-Enel per dar vita ad un nuovo soggetto nella produzione di energia; la possibile intesa tra Enel e Deutsche Telekom per far nascere un concorrente a Stet nella telefonia fissa; la partecipazione di Stet e Rai alla piattaforma satellitare.
Queste vicende sono state finora analizzate quanto alle loro conseguenze sul processo di liberalizzazione (aumenta o diminuisce la concorrenza?) o su quello di privatizzazione (aumenta o diminuisce la proprieta’ pubblica?).
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→ maggio 7, 1997

Caro Direttore,
che in campagna elettorale, specie nel rush finale, si alzino i decibel della polemica, è cosa nota e scontata. Che a Torino la parte meno… desiderabile dell’immigrazione extracomunitaria si concentri, nelle ore diurne e in quelle notturne, in un paio di zone, diventando così straordinariamente visibile, e’ altrettanto noto. Non si nega che anche questo sia un problema. Si puo’ anche convenire che le ragioni di timori e rifiuti non siano state sufficientemente approfondite. Ma da questo a dire che Torino è una città di spaccio e prostituzione, un solo grande mercato di droga e di sesso, suvvia, più che una forzatura sembra una caricatura.
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