→ settembre 21, 2000
Nel corso dell’ultima settimana Giuliano Amato in più occasioni ha deluso chi lo vorrebbe rassegnato di fronte all’ipotesi di Francesco Rutelli candidato alla leadership nelle prossime elezioni. Al contempo tuttavia la sua candidatura non sembra prendere quota. A questo esito non concorre solo il disordinato dibattito sulla prossima finanziaria. C’è piuttosto un dato di fondo che riguarda i rapporti tra Giuliano Amato, i DS e il centro sinistra.
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→ settembre 4, 2000
Annunciare una liberalizzazione non basta per produrre concorrenza. Nel mercato dell’energia elettrica, il decreto Bersani è stato l’annuncio, ma poi di sostanziale non è successo niente: gli italiani hanno cambiato fornitore per meno del 10% del loro fabbisogno. Speravamo in riduzioni di costo, e troviamo gli aumenti.
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→ agosto 31, 2000
No di certo. che domanda! Solo il nome hanno in comune il canone telefonico. quello Rai (che è invece una tassa sul possesso di un apparecchio tv) e la filastrocca «fra Martino campanaro», anch’essa un «canone» elementare. In tutti i paesi nella bolletta telefonica c’è una parte fissa (per il fatto di essere inseriti nella rete) e una variabile, in funzione del consumo: perché da noi dovrebbe essere diverso?
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→ agosto 15, 2000
Caro direttore,
che Angelo Panebianco («Le smemorate api della sinistra» Corriere della Sera di ieri) trovi consonanze tra il mio modo di guardare ai problemi della società italiana e il suo, mi lusinga; ma assai più mi preoccupa che mi voglia garante dei futuri sviluppi virtuosi del nostro sistema delle comunicazioni. Quanto al caso Seat-Tmc, però, non ci sono da attendere esiti virtuosi che riscattino il vizio di origine: per il semplice fatto che questo «vizio» – l’essere questo contratto contro la legge – non esiste.
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→ agosto 12, 2000
intenzionali.
All’origine di tutta la vicenda, sembra ormai assodato, c’è la volontà di Seat di acquisire contenuti per lo sviluppo dell’azienda che nascerà dalla fusione della stessa Seat con Tin.it. La stessa esigenza aveva già indotto Telecom a perseguire un accordo con RAI. In un caso in chiave UMTS, nell’altro in chiave Internet, identica la linea strategica.
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→ agosto 9, 2000
Al Direttore.
L’accusa che una parte dei sostenitori del centrosinistra rivolgono a Berlusconi è che il suo impero televisivo è cresciuto grazie alla politica ed è utilizzato per influenzare il risultato politico. Con Telecom-Tmc entra un nuovo player che eroderà i margini di quell’impero: perché invece per Repubblica (Federico Rampini) questo sarebbe “un arcaico impasto di affari e politica”? Si avanza l’ipotesi che qui ragioni della politica vengano usate per motivi di business: legittimo, ma è un significativo ribaltamento di una tesi “storica”, quella per cui è il business televisivo a servire gli scopi della politica.
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