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→  luglio 24, 2001


Quanti voti hanno perso i DS…?

Quanti voti hanno perso i DS tra venerdì e domenica? Difficile pensare che ne abbiano conquistati, né tra quelli che condividono le ragioni dei 200.000 che hanno sfilato a Genova, né tra quelli che le avversano. A consuntivo si deve constatare che la «confusione» a cui Giuliano Amato, per carità di patria, attribuiva il comportamento del partito e da cui era scaturita la decisione di marciare a Genova insieme ai contestatori, è costata ai DS un prezzo assai alto: ridotta al ruolo di comparsa la loro presenza mediatica, agli occhi dell’opinione pubblica sono apparsi come quelli che dànno risposte assennate, ma che non incidono né sulla comprensione né sull’evoluzione del fenomeno che stanno commentando.

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→  luglio 19, 2001


Chi la invoca per Berlusconi sbaglia: bastaguardare all’Edf. Ma il ministro Lunardi?

“In cinque anni che siete stati al Governo, non potevate fare un legge che obbligasse Berlusconi a vendere?” Li ritrovassi quelli, e sono tanti, che in campagna elettorale mi rivolgevano questo rimprovero! Li porterei a riflettere un po’ sulla vicenda EDF e Montedison, che dimostra in modo esemplare quello che rispondevo loro: per legge non si riesce, per vendere le sue tv bisogna che sia Berlusconi a volerlo.

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→  luglio 13, 2001


Intervista di Antonella Baccaro

Utilizzare i proventi della vendita delle centrali elettriche (Genco) per ridurre subito il buco dei conti pubblici. L’idea è del senatore dell’Ulivo e economista liberal Franco Debenedetti, convinto che intervenire al più presto sul deficit sia interesse di tutti. Maggioran­za e opposizione.

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→  luglio 7, 2001


Intervista di G.D.M.

«È un errore infilarsi in un coacervo di contraddizioni com’è quello rappresentato dal popolo di Seattle. Questa non è politica, è solo turismo antiglobalizzazione». L’adesione della Quercia alla manifestazione di sabato del Genoa social forum non convince il senatore diessi­no Franco Debenedetti.

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→  luglio 3, 2001


Se un Paese adotta misure protezioniste, soleva dire Giuliano Amato quand’era presidente dell’antitrust, sono i suoi cittadini che finiscono per pagarne il costo. Anche se lo fa a fin di bene, avrebbe dovuto aggiungere: c’è infatti sempre il pericolo che un provvedimento protezionista scappi di mano, e finisca per sortire conseguenze molto diverse dalle intenzioni di chi l’aveva proposto. Per ironia del destino, è proprio quello che sta succedendo con il decreto del suo Governo che sterilizza al 2% il diritto di voto di quel 20% di azioni Montedison che Edf aveva rapidamente messo insieme.

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→  giugno 29, 2001


Autorevoli amici hanno manifestato opinioni, talune perplesse altre de­cisamente negative, alla mia proposta “Contro il deficit vendere le Genco” (si veda «Il Sole-24 Ore» del 20 Giugno): questa vendita — sostengono — sareb­be in realtà una privatizzazione, e quin­di i relativi proventi non potrebbero ave­re altra destinazione che l’ammortamen­to del debito pubblico. Che ciò corri­sponda allo spirito (non alla lettera, cre­do) della legge 474, non solo l’ho scrit­to chiaramente nel mio articolo, ma lo sostenevo sul Sole già l’8 Ottobre dello scorso anno (“Enel, quel corto circuito Genco-Infostrada”): di fronte alle dichia­rate intenzioni di Enel di destinare i proventi delle Genco per pagare l’acqui­sto di Infostrada sopperendo alle necessità di cassa con un prestito ponte, chie­devo al Governo di esigere dall’azienda il versamento di un dividendo straordi­nario da destinare ad ammortamento del debito pubblico.

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