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→  settembre 26, 2001


Sono economici gli interessi a cui di solito ci si riferisce quando si parla di conflitto di interessi. Esisto­no però, accanto a questi, anche conflitti di interessi politici. Non quelli della normale dialettica politi­ca tra maggioranza e opposizione, ma quelli che sorgono quando a contrapporsi sono due interessi ge­nerali: come nel caso del falso in bilancio, inserito nella legge delega per la riforma del diritto societario, che questa settimana riceverà la de­finitiva approvazione in Senato. Da un lato c’è l’interesse generale di dare certezza agli operatori e pro­muovere lo sviluppo dell’economia, dall’altra l’interesse di salvaguarda­re il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato, che tra l’altro, riducendo i Costi di transazione, è condizione per lo sviluppo e l’efficienza.

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→  settembre 23, 2001


La sinistra è parte integrante della storia dell’Occidente e l’Occidente è il destino in cui la sinistra ha le proprie radici

Ho letto che un esponente nazionale dei DS, candidato alla segreteria, Giovanni Berlinguer, ha trovato “di una impressionante simmetria” l’invocazione ad Allah del talebano mullah Omar con la formula “God bless America” con cui il Presidente George W. Bush chiude i suoi discorsi. Non sono d’accordo. Considero affermazioni come questa un grave errore.

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→  settembre 13, 2001


Che cosa fare dopo l’11 Settembre?

Che cosa possiamo fare noi?
Se è vero che l’11 Settembre è cambiato il mondo, che le conseguenze toccheranno la vita di tutti noi, allora il problema di che cosa fare non è solo di chi ha il potere politico ed economico, è quello di proteggerci non solo degli apparati di sicurezza, ma riguarda anche ciascuno di noi, individualmente.

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→  settembre 8, 2001


Le dimissioni di Mario Draghi

«Una scelta personale, meditata e maturata prima delle elezioni», ha detto Mario Draghi delle sue dimissioni: e non è una bugia diplomatica. Perché queste dimissioni chiudono un ciclo che, per il tempo che è durato e per i tempi in cui si è svolto, si può ben dire eccezionale: polemiche e prese di distanza ne sminuirebbero il valore e impedirebbero di cogliere il senso politico di un ciclo durante il quale è cambiato il panorama del nostro capitalismo e il Paese.

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→  settembre 6, 2001


Da Governo, Sindacati e Confindustria, nessuna proposta davvero coraggiosa

“Libertà di assumere, non libertà di licenziare”. Con questo ineccepibile richiamo agli impegni del programma elettorale, Giulio Tremonti ha chiuso la discussione sull’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, innescata dall’intervista di Antonio Marzano, infiammatasi con la reazione di Roberto Maroni, e che ancora una volta aveva messo in luce l’abilità di Umberto Bossi di volgere a proprio profitto tutte le possibilità offerte dalla spaccatura tra le due anime della maggioranza, quella liberista e quella populista.

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→  agosto 21, 2001


Intervista di Federico Monga

Senatore Franco Debenedetti lei aveva già presentato un disegno di legge sulla modifica del mercato del lavoro e ieri ha annunciato che lo riproporrà. C’è davvero bisogno di mettere mano all’articolo 18?
«Le imprese che non vogliono superare i 15 dipenden­ti, il diffondersi di forme surrettizie per introdurre flessibilità, quali l’uso e l’abuso di contratti di formazio­ne e lavoro, a termine, parasubordinato: sono tutte ragioni di inefficienza. Di fronte all’incertezza sul co­sto del licenziamento le imprese o usano strumenti impropri o rinunciano ad assumere».

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