→ luglio 23, 2002
La lite Biagi-Chiesa: ragioni ideali e contraddizioni
Non credo fossi il solo a essere giunto alla conclusione che di art. 18 e di riforme del mercato del lavoro per un po’ non si potesse più parlare. E invece, ecco lo scoop di sabato della Stampa: pubblica il resoconto del giorno in cui Marco Biagi ne discusse con la Consulta per il Lavoro della Cei, e ci ricorda che questi sono temi che toccano i fondamenti etici del nostro presente, e le prospettive concrete del nostro futuro. E che quindi non si può considerare chiusa, sia pure temporaneamente, la partita, limitandosi a consuntivare i danni: quelli sociali e politici di una battaglia muro contro muro condotta in nome dei diritti; e quelli di una riformicchia condotta in nome del debole argomento dell’occupazione incrementale.
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→ luglio 19, 2002
Il timore di perdere è il vero guaio dei DS
“Non si potendo ottenere le cose grande senza qualche pericolo, si debbono le imprese accettare ogni volta che la speranza è maggiore della paura”.
La frase di Guicciardini offre qualche spunto di riflessione ai partiti dell’Ulivo, e in particolare al mio partito, i DS. Prima di tutto: quali sono “le cose grande”.
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→ luglio 16, 2002
La risposta all’articolo di Marco Travaglio (La Repubblica – 13 luglio 2002)
Caro Direttore,
“Date un partito a Debenedetti”, chiede Marco Travaglio (Stoccata e fuga, La Repubblica del 13 Luglio). Il partito a cui sono iscritto c’è, sono i DS. Non c’è, formalmente come partito, l’Ulivo, nel cui nome ho conquistato il seggio al Senato.
C’è invece lo spazio per il partito di una sinistra moderna, che governi il Paese guardando alle libertà e agli interessi degli individui.
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→ luglio 12, 2002
“A che cosa é servito disertare quel tavolo?” chiedeva Michele Salvati, mercoledì dalle colonne de La Repubblica, a Sergio Cofferati.
La risposta gli é arrivata nella stessa giornata. Salvati parlava del Patto per l’Italia, a preoccuparlo erano l’indebolimento del fronte sindacale, la riapertura della piaga del collateralismo. La risposta Cofferati gliel’ha data sul piano politico: ed é stata un colpo durissimo all’Ulivo ed ai presupposti su cui si regge la coalizione di centro sinistra.
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→ luglio 10, 2002
Caro Direttore,
Il legno, non la seta (o la rabbia dei castelli), è quello che Giorgio Bocca deve evitare di mettere nella sua prosa, se vuole tornare ad essere “uno che ogni tanto sa stupire i suoi lettori e dire la cosa giusta”, come lei gli chiede sul Foglio dei Fogli questa settimana.
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→ luglio 7, 2002
di F.M.
Franco Debenedetti, senatore Ds dell’ala liberal, propone il dilemma in modo molto chiaro: «A settembre le forze sociali si ritroveranno attorno al tavolo per l’attuazione del Patto per l’Italia e in quel momento l’opposizione di governo dovrà decidere dietro a quale tavolo sedersi: dietro i banchetti della Cgil per abrogare le norme che modificano l’articolo 18? Oppure dovrà presentarsi con proposte proprie? Come la “Amato-Treu” sugli ammortizzatori sociali che verrà presentata fra qualche giorno».
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