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→  agosto 21, 2003

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Caro direttore,

la solitudine che uccide gli anziani, e il caldo che uccide il pianeta, sono, per Sergio Givone (Se l’uomo diventa disumano, Il Messaggero 19 Agosto), due fenomeni diversi sì, ma accomunati dall’essere entrambi frutto non solo di comportamenti umani, ma di una stessa cultura disumanizzante.

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→  agosto 13, 2003

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b>Lettera ad Antonio Polito, direttore de Il Riformista

Caro Direttore,

me lo lasci dire con la solita franchezza: più ci ripenso e meno sono d’accordo con il suo editoriale sulla sentenza IMI-SIR. La sua tesi è che quella è stata – se lo è stata – una vicenda di privati che comprano giudici grazie ai buoni uffici di “studi legali” provvisti delle necessarie conoscenze; una corruzione per così dire “ordinaria”, e quindi ancora più grave di Tangentopoli, questione invece politica, dove il finanziamento dei partiti era il fiume principale, e gli interessi privati i canali derivati.

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→  agosto 13, 2003

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Non ho difficoltà ad aderire all’invito del Presidente Ghigo: evitare di sposare pregiudizialmente una tesi mi viene già naturale se il campo è quello della politica, figurarsi quando si tratta di quello in cui si semina e si raccoglie. Una pregiudiziale però ce l’ho: proprio per la stima che ho nei suoi riguardi, preferirei non vedere il suo ragionamento inquinato da argomenti estranei alla sua natura.

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→  agosto 5, 2003

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Caro direttore, ci sono buone ragioni per credere che Silvio Berlusconi non riuscirà a trovare il «colpo d’ala» analogo all’apertura alla Cina di Richard Nixon nel 1972. «Liberare l’industria dai suoi lacci», che a Moises Naim (Corriere della Sera, 3 agosto) appare come sua «ultima possibilità», sarebbe tutto tranne che una novità: era il programma con cui vinse le elezioni del 2001.

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→  luglio 29, 2003

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Il sistema e le regole

30 luglio 2003 – Nell’avanzare su questo giornale proposte emendative della legge Gasparri, prima che essa iniziasse il suo percorso in Senato, assumevo un punto di vista e miravo a un obbiettivo. Il punto di vista: “prendere sul serio” il testo governativo; l’obbiettivo: affidare ai meccanismi di mercato concorrenziale l’allocazione delle risorse in un settore dove più vivaci sono innovazione tecnologica e di prodotto, e che assorbe risorse crescenti di reddito e di tempo dei cittadini.

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→  luglio 29, 2003

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Valutazioni. L’amaro verdetto degli analisti

RAI e Mediaset hanno, in prima approssimazione, la stessa audience. Hanno circa le stesse entrate, ma metà di quelle della RAI sono garantite fino al 2015: infatti la legge Gasparri assegna alla RAI per 12 anni il servizio pubblico e quindi il canone. Quanto al patrimonio, gli impianti RAI non sono certo inferiori a quelli del concorrente, e il suo archivio storico è sterminato. Il marchio RAI è entrato nella casa di tutti gli italiani oggi viventi fin dalla loro infanzia, il suo nome é sinonimo di informazione e di intrattenimento.

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