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→  agosto 24, 2005

il_riformista
C’è un filo logico che collega gli episodi della vicenda bancaria che tanto ha agitato il nostro mondo finanziario e industriale: partita dalla competizione per il controllo di due medie banche regionali, BNL e Antonveneta, dopo aver investito con violenza senza precedenti la Banca d’Italia, ha riproposto la contrapposizione tra raider e establishment industriale, è quindi divampata come nuova “questione morale”, si è infine dispiegata come progetto politico volto a spostare verso il centro l’asse della coalizione di centrosinistra.

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→  agosto 23, 2005

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Qual è il comportamento corretto che deve tenere una forza politica di opposizione di fronte a un’iniziativa economica rilevante? Ora che il flusso delle intercettazioni sembra essersi rallentato e il fuoco della questione morale posto sotto controllo, c’è il distacco necessario per fare qualche considerazione di natura generale sul tema del rapporto tra “politica e affari”.

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→  agosto 17, 2005

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La polemica sulla questione morale

La questione morale» scrive Barbara Spinelli su La Stampa del 14 Agosto, «è innanzitutto una domanda: i politici che governano o vogliono governare, si comportano come si deve?» Scrive «come si deve» in corsivo e spiega: è «una fase che precede la linea di confine a partire dalla quale i comportamenti diventano penalmente rilevanti». Senza le norme di legge, in quelle zona «che comincia prima delle scorrettezze legali” ci muoviamo soli, con la nostra sensibilità, storia, cultura.

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→  agosto 12, 2005

il_riformista
La sinistra ha, forse più di altri, interesse a che la questione che si è aperta sul Governatore di Bankitalia si risolva con una revisione a fondo dei poteri della Banca, della sua accountability e degli obbiettivi a cui deve essere finalizzata la sua azione di controllo sul sistema delle banche italiane.
Sono ragioni che attengono alla sua storia e al suo patrimonio genetico.

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→  luglio 30, 2005

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“Perché mai, dottor Fiorani, un banchiere di successo come lei sceglie di dipendere dal Governatore per le sue iniziative, anziché dal giudizio del mercato?” C’era anche Franco Bruni quel giorno del 2003, a TV24. Giampiero Fiorani aveva enunciato la sua strategia: mettere nelle mani del Governatore il futuro della sua banca, lasciare a lui decidere come e quanto crescere. Scandalizza la novità nelle intercettazioni: ma è la continuità che colpisce.

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→  luglio 29, 2005

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Iniziativa interessante: fare una cosa insieme traendo vantaggio dall’essere divisi

La «pace» tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti? «A scommetterci l’idea è venuta a mio fratello che l’avrà proposta a Berlusconi: sapendo che non poteva dire di no. Avrebbe voluto dire che non aveva fiducia nelle imprese italiane o nel fiuto di mio fratello», sostiene Franco De Benedetti, senatore Ds e fratello dell’Ingegnere.

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