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→  aprile 6, 2006

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Al direttore.
Confesso di aver letto, anch’io “non senza vergogna”, la lettera di Alberto Mingardi (Il Foglio di martedì): ancor più perché è un amico e un liberale.

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→  aprile 6, 2006


Sull’economia è lui a dettare l’agenda

L’Unione vincerà le prossime elezioni politiche: anche i pochi che avevano ancora qualche dubbio devono arrendersi. La prova? l’Unione ha parlato di tasse, ha violato l’antico pregiudizio: e il suo vantaggio nei sondaggi è rimasto inalterato. Un pregiudizio che risale al New Deal di Roosevelt, alla sinistra centralista anni’30 che aumentava le tasse per finanziare i suoi programmi; o ai laburisti inglesi anni ‘50. che contavano sulle imposte per realizzare un progetto egualitario.

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→  aprile 2, 2006

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Inutile e antidemocratica una legge ad hoc

Piazzale Loreto? Il senatore diessino Franco Debenedetti, anima liberal della sinistra, non ama queste immagini da regolamento di conti. Tanto più se a evocarle, polemicamente, è il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri. Commenta: «E’ stato un eccesso retorico. Anche D’Alema giudica sbagliato il riferimento, persino come metafora».

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→  marzo 31, 2006

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Caro direttore, leggendo un appello che chiede «maggiore concorrenza, meno protezionismo, più libertà economica» (Per una rivoluzione del telecomando, Il Riformista del 29 Marzo), la mano corre subito alla penna per firmare.

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→  marzo 17, 2006

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E’ una fortuna che l’operatore tlc sia una società privata: la garanzia sui controlli è maggiore

Per fortuna che Telecom è privata, ho pensato leggendo dello scandalo delle intercettazioni telefoniche, tanto comuni e diffuse da avere persino un listino prezzi. Il perché apparirà evidente alla fine del ragionamento.

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→  marzo 11, 2006

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Paradossi. Ricolfi e i programmi elettorali

Mercoledì sera, a “Porta a porta”, Silvio Berlusconi, per giustificarsi di ciò che il suo governo non ha fatto, e spiegare perché è criticato per quello che ha fatto, descriveva un’Italia tutta occupata o infiltrata dalla sinistra:«6000 comuni e 13 regioni in mano a loro, i grandi giornali, la magistratura, la Rai, quel viluppo inestricabile di cooperative, municipalizzate, amministrazioni, partito». Deve aver quindi sobbalzato, la mattina dopo, leggendo Luca Ricolfi che, sulla Stampa, va oltre, e qualifica di sinistra perfino il suo governo.

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