→ Iscriviti
→  giugno 17, 2022


Dopo i motori a vapore e internet, oggi c’è una “telemigrazione” di persone che sta cambiando faccia al mondo del lavoro e delle idee

Tra il 1820 e il 1990 la quota di pil dei paesi del G7 era passata dal 20 per cento a quasi il 70 per cento del pil mondiale; da allora è ridiscesa al 50 per cento, circa il livello che aveva nel 1900. Questa inversione di tendenza indica che una nuova e diversa forma di globalizzazione è succeduta a quella precedente. La prima era dovuta ai motori a vapore che avevano abbattuto i costi per il trasporto di merci, la cui domanda era cresciuta con la pace dopo le guerre napoleoniche. La seconda globalizzazione è avvenuta quando internet ha abbattuto i costi per trasferire le idee da un paese all’altro. La prima favoriva la delocalizzazione di produzioni su larga scala in un ristretto numero di paesi, dove poi si aggregavano localmente, al fine di ridurre i costi di coordinamento. La seconda entra dentro l’impresa e ne disperde le singole attività tra diversi paesi: nascono le catene del valore globali. Oggi non c’è nessun prodotto che possa dirsi interamente “nazionale”. Per converso, come dimostrano le sanzioni alla Russia per l’invasione ucraina, nessun paese è autosufficiente, l’espulsione dal commercio internazionale può essere letale.

leggi il resto ›

→  giugno 10, 2022


L’Ucraina è solo un ostaggio: l’ossessione del Cremlino è per la minaccia dell’occidente

Quando Svezia e Finlandia hanno dichiarato la loro volontà di aderire alla Nato, la Russia non ha protestato né posto veti, né d’altra parte avrebbe potuto farlo. Ha posto solo una condizione, che non venissero depositate testate atomiche in prossimità della lunghissima linea di confine con la Finlandia. Essendo escluso che gli americani, insieme alla bomba, forniscano anche il codice per attivarla, quale minor vantaggio avrebbe la Nato e quale minor rischio correrebbe la Russia se le testate fossero posizionate un centinaio di chilometri più a ovest? Più distante vuol dire più tempo per raggiungere il bersaglio, quindi maggiore possibilità di intercettare il vettore, e di abbatterlo in volo. Ma con i missili supersonici, che i russi vantano e gli americani o già hanno o presto avranno, il maggior tempo che impiegherebbe un missile che partisse cento chilometri più lontano sarebbe di pochi secondi: non ridurrebbe in modo significativo la capacità offensiva della Nato né quella difensiva della Russia.

leggi il resto ›

→  maggio 20, 2022


Il successo industriale è prevedibile? Che cosa ha fatto sì che a Silicon Valley si sviluppasse il primo centro mondiale di innovazione tecnologica? Perché alcuni prodotti hanno successo e altri no? Esiste qualcosa che renda meno aleatorio individuare le scelte che decretano il successo? È l’interaction design, un campo interdisciplinare di ricerca per comprendere come la tecnologia interagisce con i processi cognitivi e con le preferenze individuali. L’idea di creare in Italia un centro di ricerca e a realizzarlo è stata di Barbara Ghella, mancata pochi giorni fa.

leggi il resto ›

→  maggio 8, 2022


Intervista di Aldo Cazzullo a Carlo De Benedetti

L’imprenditore: «Questo conflitto si sovrappone a una recessione molto severa con effetti catastrofici. No all’invio di armi, serve una soluzione negoziale»

Carlo De Benedetti, qualche sera fa da Lilli Gruber sul La 7 lei ha detto: «La pace è finita, comincia la fame». È così pessimista?
«No: vedo solo ciò che sta accadendo. Una guerra che si sovrappone a una recessione molto severa, come quella cui stiamo andando incontro, è assurda, senza senso. Le conseguenze sarebbero catastrofiche».

leggi il resto ›

→  maggio 5, 2022


«Barbara mia, sei la persona più bella, più intelligente, più generosa che potessi incontrare. A te devo le più belle fra le cose che ho avute e le migliori fra le cose che ho fatte; possa il pensiero di te aiutarmi a passare dignitosamente il tempo che ancora dovrò vivere senza di te», Franco Debenedetti dice addio con un lungo messaggio all’amore della sua vita, Barbara Ghella.

leggi il resto ›

→  aprile 28, 2022


Al direttore.

Bucha resterà il fatto più emblematico della Guerra di Ucraina. Non per le efferatezze delle truppe russe, non per i cadaveri lasciati per strada, le mani legate dietro la schiena, non per la precisione con cui è stata documentata: ma per la sfacciata negazione della verità, per cui si tratterebbe di una messa in scena, un “set cinematografico” montato dalla propaganda ucraina. Putin aveva creduto che a riscrivere la storia bastasse onorare con la medaglia al valore gli “eroi” di quella carneficina: dovrà trasformarla in un premio allo sceneggiatore.

leggi il resto ›